Cassa malati
Stangata dei premi, De Rosa: "Il sistema non funziona più"
©Gabriele Putzu
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Redazione
24 giorni fa
Il Consigliere di Stato sottolinea anche l'aumento delle spese per i sussidi. Romano: "Si voti sì il 24 novembre". Denti: "Un quarto degli svizzeri non può curarsi".

Ci si aspettava una stangata ed è arrivata: i premi di cassa malati aumenteranno in Svizzera mediamente del 6%, il Cantone più colpito sarà, ancora una volta, il Ticino con una salita dei prezzi del 10,5%. Ticinonews ha raccolto varie voci.

De Rosa: "In Ticino si spende molto? Sì, ma si vive a lungo. Ho parlato con Baume Schneider ma..."

Il Consigliere di Stato e direttore del DSS Raffaele De Rosa parla di “un colpo durissimo, che si aggiungere a quelli degli scorsi anni, per un aumento del 30% in un contesto complicato dall’inflazione, dal rincaro dell’energia, dell’affitto, il rallentamento dell’economia e del mercato del lavoro”. Farlo presente a Baume Schneider non è servito: “Non c’è margine di apprezzamento politico. Il Consiglio Federale, peraltro, ha anche corretto a rialzo le proposte degli assicuratori malattia: questo dimostra che è il sistema che non funziona più”. La percezione del problema, evidentemente, non è la stessa in tutta la Svizzera.  Il Ticino è più spendaccione degli altri? De Rosa non lo nega, ma chiede che il fatto di vivere a lungo non sia “una colpa. Apprezzo quindi chi ha chiesto, tra i nostri deputati (Quadri, ndr), una compensazione demografica intercantonale”. Il Cantone, spiega, è intervenuto, per ridurre i costi, dove poteva, al contrario, varie riforme a livello nazionale sono state bocciate o modificate.

La spesa per i sussidi crescerà a 430 milioni. "E aumenteranno i beneficiari"

Per quanto concerne i tagli sui sussidi, annunciati ieri nel Preventivo 2025 , parla di un “sistema sociale e generoso in merito, dove aiutiamo, al momento, un cittadino su tre. Con l’annuncio di oggi, abbiamo una spesa in prospettiva, nel 2025, di 30 milioni in più, dunque 430, senza scordare che probabilmente a seguito degli aumenti ci saranno nuovi beneficiari: il Ticino non è più in grado di garantire la sostenibilità di questo importante strumento”.

Crüzer: "Da anni si rimandano interventi sull'aumento dei premi"

“È insostenibile, anche perché siamo al terzo aumento importante consecutivo per un Cantone come il Ticino che ha votato due volte sì a una iniziativa, qualche mese fa, per chiedere di intervenire in questo ambito”, sostiene Antonella Crüzer, Segretaria generale di ACSI. A suo avviso, “tutti gli attori coinvolti rimandano da anni le discussioni e un intervento sul tema”.

Romano: "Serve un sì il 24 novembre"

Non è sorpreso delle cifre Marco Romano, ex Consigliere Nazionale e attualmente vice direttore di Cura Futura, associazione di categoria delle casse CSS, Helsana e Sanita. “Il problema è che le cure ambulatoriali (su cui si punta molto in Ticino) sono pagate al 100% delle casse malati, contrariamente a quanto avviene con quelle ospedaliere. La riforma su cui voteremo a novembre mira a un finanziamento uniforme delle prestazioni ed è sicuramente una risposta: con un sì il cantone contribuirà con un approccio più sociale. Il Consiglio di Stato non è d’accordo? Non lo ritengo accettabile né difendibile, non bisogna guardare solo le finanze cantonali su questo progetto bensì il sistema sanitario svizzero nel suo complesso”.

Denti: "Il 25% degli svizzeri non ha accesso alle cure"

Anche Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici, concorda sull’importanza della riforma e rimanda al mittente le critiche di chi parla di eccessiva medicalizzazione. “Un dato recente pubblicato in Svizzera dice che il 25% della popolazione residente in Svizzera non ha accesso alle cure mediche, dieci anni fa era il 10%”.