
Dopo un inizio di stagione decisamente in salita, oggi le stazioni sciistiche ticinesi tirano un sospiro di sollievo. Da metà gennaio la neve è scesa abbondantemente tanto da poter approfittare appieno anche delle vacanze di carnevale: "Rispetto alle ultime tre stagioni abbastanza negative, questa è stata positiva. Possiamo parlare di un inverno quasi normale", afferma il direttore di Campo Blenio Denis Vanbianchi.
Uno sguardo al futuro
Un inverno che pian piano sta lasciando spazio alla primavera ma che ha permesso alle stazioni di risalita ticinesi aperture prolungate. Vale qui a Campo Blenio, vale per i colleghi del direttore Denis Vanbianchi. Chiaramente ogni impianto ha i suoi costi e le sue peculiarità. Ma anche l’obiettivo di vendere oltre 2000 Ticinopass, l’abbonamento per tutto il Cantone, è stato raggiunto. E già si guarda oltre. A confermarcelo sempre Vanbianchi: "Gli abbonamenti famiglia acquistati dagli utenti sono più di 4'000. È una bella sfida. Stiamo già lavorando per la prossima stagione. Stiamo pensando anche alla stagione estiva con Ticinopass e speriamo prossimamente di uscire con delle novità". A questo, d’altronde, sono vincolati i sussidi cantonali: destagionalizzazione e complementarità.
Diverse attività che si sposano con la natura
Apprezzata soprattutto dalle famiglie con bambini piccoli, la stazione di Campo Blenio offre tantissime attività diverse sulla neve. Come ad esempio corsi della scuola di sci diretti da Gioele Corna: "La settimana sta andando bene: soleggiata, tanti bambini, tante lezioni private. Per la stagione inoltrata è un buon traguardo". Oltre alla scuola vi sono altre attività da svolgere : sciata notturna domani, polenta e merluzzo venerdì, il carnevale sabato. Con una grande festa di chiusura stagionale il 19 marzo. Un modo anche questo per far vivere un’attività confrontata con tante sfide e critiche: "Il periodo è abbastanza complesso, ma se si pensa a tutto ciò che gira attorno agli impianti di risalita, ai negozi di sport, alla ristorazione, alle scuole che svolgono le nostre attività (sane, a contatto con la natura) e ai posti di lavoro che offriamo; io credo che sia un settore che vada sostenuto", commenta Vanbianchi. "L'innevamento programmato non inquina. Lo ripeto ancora una volta: sono aria e acqua che poi diventa neve. Successivamente la neve si scioglie e finisce nei fiumi. Non c'è quindi nessun disturbo alla natura", conclude.