Molto presto alla diga della Verzasca arriveranno soluzioni concrete per cercare di arginare il terribile fenomeno sociale del cosiddetto “male di vivere”. Negli ultimi quindici anni infatti la diga è stata teatro di diversi suicidi, circa uno o due all’anno. 

Ma ora la società che gestisce la diga, come detto, intende essere più incisiva nel dissuadere chiunque dal compiere un gesto estremo. Il Consiglio di amministrazione ha così incaricato recentemente la direzione dell’impianto di ricercare possibili soluzioni tecniche e finanziarie, come ci spiega il vicepresidente della società Fabio Regazzi.

Al vaglio, della direzione, stando a nostre informazioni ci sarebbe, la posa di barriere, molto simili a quelle introdotte al ponte di Castello, dove diversi anni fa si sono verificati alcuni suicidi.

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Christian Fini

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