Val Malvaglia
Sulla via Crio un bivacco ecosostenibile ettagonale a 2'700m
Redazione
2 mesi fa
È appollaiato a 2’700 metri di altitudine in Val Malvaglia. Il bivacco Piano della parete, presentato ieri ad Olivone, è parte integrante della Via Crio che parte da Lumino fino al Lucomagno. Offre agli escursionisti un punto di appoggio dove dormire o ripararsi dalle intemperie.

Ha una forma ettagonale, è avvolto da un guscio rosso ossido che aiuta a impedire gli accumuli di neve. Il nuovo Bivacco Piano della Parete è appollaiato in un paesaggio lunare a oltre 2’700 metri di altitudine in alta Val Malvaglia. Fa parte della via Crio, un percorso a tappe che si snoda per 100 km da Lumino fino Passo del Lucomagno. Il bivacco si trova tra la terza e la quarta tappa ed era indispensabile, come ci spiega Enea Solari, il presidente della Società alpinistica ticinese Lucomagno. “La tappa era necessaria, perché senza il bivacco si sarebbe dovuto percorrere oltre 20km dal Rifugio Giümèla fino alla Capanna Quarnei, con una quota di percorrenza molto alta e tempi molto lunghi, con il rischio che l’escursionista si potesse ritrovare alla mercé del maltempo con magari temporali senza un riparo. Si tratta infatti di un percorso estivo, e si sa che in estate la meteo cambia in breve tempo ad alta quota”.

Un gioiello per tutta la valle

Il bivacco è stato presentato ieri ad Olivone come un gioiellino per tutta la valle. Di proprietà della SAT Lucomagno, la struttura è stata costruita da artigiani bleniesi diretti dall’architetto Sabrina Binda. Alla struttura sono poi stati aggiunti elementi di sicurezza, come ci spiega la stessa Binda. “Siamo sopra il limite del bosco, quindi non ci sono piante, perciò una costruzione rivestita di alluminio è particolarmente soggetta ai fulmini. Perciò era fondamentale assicurarsi che l’escursionista non corresse alcun rischio, sia all’interno che all’esterno del bivacco. Motivo per cui è stata installata una messa a terra, che va a collegarsi a tutti gli ancoraggi nel terreno e va a prendere l’acqua dal Ri dela Fürbeda che scende proprio da sopra il bivacco, facendo scaricare lì l’energia del fulmine e rendere sicuro il bivacco in caso di temporale”, ci ha spiegato l’architetto.

Illuminato con l'energia solare

Il Cantone ha imposto condizioni restrittive che riguardano l’ecologia. Il bivacco è quindi privo di riscaldamento e acqua corrente, ma dispone di un piccolo impianto fotovoltaico. “Si tratta di pannelli integrati, il cui montaggio è una prima non solo a livello ticinese, ma anche a livello svizzero per l’altitudine a cui si torva l’impianto”. Binda ci ha poi spiegato che questi pannelli alimentano l’illuminazione interna del bivacco e danno la possibilità di caricare piccoli apparecchi elettronici, come cellulari e GPS.

Prenotazione obbligatoria

La prenotazione è obbligatoria e può essere fatta in rete, ancora prima dell’inaugurazione - prevista il 27 luglio - il bivacco registra oltre 230 richieste. Ma cosa trovano gli escursionisti all’interno? “Si trovano una struttura spartana ma bella”, ci dice fiero Solari. “È interamente in legno e dispone di 10 posti letto con materassi, piumini e cuscini. Dall’altra parte, quella che si affaccia sulla valle, si trova una sorta di piccola sala da pranzo, un luogo di convivialità dove è possibile trovare una piccola cucina munita di fornello a gas con la possibilità di avere alimenti di emergenza. Non si tratta, infatti, di un luogo dove fare bisboccia, ma è un punto in cui l’escursionista può trovare da mangiare in caso di emergenza, anche per qualche giorno. Trova quindi un ambiente pulito e accogliente, tipico della montagna ma moderno”.