
La recente revisione del Regolamento sulle supplenze ha suscitato forte preoccupazione tra i supplenti in Ticino. In particolare, coloro che hanno iniziato il loro incarico nel 2024 e lo hanno prolungato nel 2025 si trovano ora in una situazione di incertezza, a causa di un cambiamento normativo comunicato solo nel mese di gennaio. Secondo i diretti interessati, fino alla modifica del Regolamento era prassi consolidata che, una volta raggiunta la soglia delle 17 settimane di servizio, il loro impiego si trasformasse in un incarico stabile. "Una prospettiva sulla quale molti avevano fatto affidamento, condizionando le proprie scelte professionali e rinunciando ad altre opportunità lavorative", sottolinea un gruppo di 17 supplenti - con il sostegno di VPOD - in una lettera aperta inoltrata al Consiglio di Stato.
Nuova regolamentazione
Ora, con la nuova regolamentazione, questa possibilità è venuta meno, generando delusione e frustrazione tra i diretti interessati. Pur senza le stesse garanzie dei docenti titolari, i supplenti hanno sempre svolto le loro funzioni con dedizione, gestendo la didattica, le valutazioni, gli incontri con i genitori e la partecipazione alle riunioni scolastiche. Molti hanno anche assunto responsabilità supplementari, confidando nella stabilizzazione del proprio incarico. Di fronte a questa situazione, i supplenti chiedono l’introduzione di un regime transitorio che possa tutelare chi, al momento dell’assunzione, aveva maturato aspettative legittime sulla trasformazione del proprio impiego. La richiesta si basa su principi di equità e buona fede, nella speranza di trovare una soluzione che possa attenuare l’impatto di questa improvvisa modifica regolamentare.