Era effettivamente un cittadino italo-svizzero, l'uomo morto nel pomeriggio di martedì di settimana scorsa dopo essere stato trascinato da un treno per quattro chilometri tra Albate Camerlata e Cucciago.
L'ipotesi era emersa dopo il ritrovamento sui binari di un documento appartenente a un cittadino italo-svizzero (vedi articolo suggerito). E ora il confronto delle impronte digitali ha permesso di accertare che la vittima aveva effettivamente la doppia nazionalità. Si chiamava Alessandro Rossi, aveva 52 anni e viveva a Milano, come anticipato da Il Giorno.
Sono tuttora in corso le indagini, coordinate dal sostituto procuratore ci Como Mariano Fadda, per determinare la dinamica dell'incidente. Stando alle prime ricostruzioni, sembra che Rossi sia rimasto incastrato con la caviglia nella porta della quarta carrozza, che si stava chiudendo, e non sia più riuscito a liberarsi. Sarebbe quindi stato trascinato per quattro chilometri fino a Cucciago, dove è stato rinvenuto il suo corpo dilaniato.
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