![© Stop ai tagli](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2025/02/14/960x640/432c4796-a90e-4b4b-8b3a-7532811b842c.jpeg)
I ticinesi saranno chiamati alle urne per esprimersi sul taglio da dieci milioni ai sussidi di cassa malati votato lo scorso dicembre dal Gran Consiglio, durante la discussione sul Preventivo 2025. Una misura che "porterebbe a un risparmio esiguo per il Cantone, andando però a gravare su moltissime famiglie ticinesi", avevano spiegato i sindacati e i partiti progressisti lanciando il referendum. Così era stata lanciata la raccolta delle firme e questa mattina il Comitato Stop ai tagli ha consegnato oltre 11mila sottoscrizioni alla Cancelleria dello Stato. "C'è stata una grande adesione. La gente è preoccupata, perché perdere il sussidio danneggia il loro potere economico", spiega a Ticinonews Xavier Daniel, vicesegretario cantonale OCST. "Ma è evidente che c'è anche un problema legato al sistema LAMal (la Legge federale sull'assicurazione malattia), ai premi di cassa malati che continuano a crescere".
Il fronte politico
Il Gran Consiglio potrebbe però decidere di rinunciare ai tagli ai sussidi di cassa malati "già durante la seduta di marzo", scrive il Comitato, specificando che così non bisognerebbe attendere la votazione popolare. Il Centro, infatti, nelle scorse settimane ha presentato un'iniziativa legislativa che chiede di rivedere il taglio di 10 milioni ai sussidi di cassa malati, deciso dal parlamento nell'ambito del Preventivo 2025, facendo in modo che i sussidi nel 2025 vengano erogati sulle stesse basi del 2024. Una decisione, ricordiamo, presa anche a fronte degli 80 milioni che la Banca nazionale svizzera dovrebbe versare al Canton Ticino. Un gesto, quello del passo indietro che potrebbe fare il legislativo cantonale, che per il Comitato Stop ai tagli "mostrerebbe la responsabilità politica nei confronti delle famiglie ticinesi in difficoltà". Ma Lega, Udc e Plr non sembrano intenzionati a far dietro front.