Ticino
Tassa di collegamento, la maggioranza vuole abolirla subito
Redazione
5 ore fa
L’iniziativa democentrista può contare sul sostegno di Plr e Centro. La Lega replica: “Sbagliato non tornare alle urne”. Orfano della tassa e probabilmente anche della progressione a freddo, il preventivo 2025 parte così in salita.

Plr e Centro, alla fine, hanno scelto e firmato. I deputati della Commissione della Gestione sono saliti sul carro dell’Udc, sostenendo anche loro l’abolizione in via direttissima della tassa di collegamento senza più passare dal voto popolare, come chiesto dall’iniziativa democentrista. Il rapporto stilato da Roberta Soldati è così diventato quello di maggioranza. “Fino a stamattina non sapevamo del sostegno di Centro e Plr”, afferma ai microfoni di Ticinonews il deputato Tiziano Galeazzi (Udc). “Il nostro partito è per il popolo, ma forse è meglio che questo tema venga liquidato in aula di Parlamento, anziché spendere altri 300'000 franchi per una votazione”.

Le posizioni

A maggior ragione, sottolineano i partiti di centro, in un periodo caratterizzato da rincari. Pensata per chiamare alla cassa i grandi generatori di traffico – aziende e, inizialmente, anche centri commerciali –, Plr e Centro definiscono la tassa obsoleta. “Meglio puntare sul trasporto pubblico”, dicono. Non la pensa così la sinistra, che difende il controprogetto del consigliere di Stato Claudio Zali presentato nel corso dell’estate, il quale farebbe riscuotere la tassa soltanto alle aziende con più di 50 posti auto a partire dal 2025. Proposta sostenuta anche dalla Lega. “Anzitutto, noi insistiamo affinché sia il popolo ad esprimersi”, spiega il granconsigliere leghista Omar Balli. “Va pur detto che quanto proposto dal consigliere di Stato rappresenta un buon compromesso”.

Galeazzi: “Nessuna rottura con la Lega”

Nulla da fare, insomma, per il presidente Udc e alleato Piero Marchesi, che nei giorni scorsi si era appellato alla responsabilità della Lega. “Ha tutti i diritti di fare un appello. Che poi sia giudizioso o meno, dipende dai punti di vista”, taglia corto Balli. Dello stesso tenore il commento di Galeazzi: “È chiaro che la Lega ha le sue motivazioni e noi abbiamo le nostre, ma questo non è un punto di rottura. Ci saranno ancora dei temi sui quali magari noi saremo a favore e loro no. Ma, ribadisco, non si tratta di un punto di rottura: sono visioni”.

Strada già in salita per il preventivo?

Visioni che comunque, calcolatrice alla mano, se accolte alleggeriranno di una quindicina di milioni le entrate cantonali, preventivate a partire dall’anno prossimo. Proprio domani, il Consiglio di Stato presenterà il documento con relative misure di risparmio. “L’Esecutivo esporrà un preventivo con delle misure e successivamente bisognerà cercare di trovare le compensazioni”, commenta ancora Balli. Galeazzi ricorda invece che “il risanamento delle finanze si fa con i tagli sulle spese, non con balzelli o aumenti di aliquote”. Inoltre, un altro tema caldo di cui si parlerà prossimamente “sarà quello della progressione a freddo. E se le cose andranno come immagino, penso che il Governo dovrà tirare un paio di righe su due voci di entrate”, conclude Galeazzi. Alla vigilia della sua presentazione, la strada del preventivo si preannuncia dunque già in salita.