Malgrado i diversi atti parlamentari inoltrati sul tema, in questi anni “non si sono visti miglioramenti nel settore dei trasporti taxi sull’intero territorio ticinese”. È quanto rileva il granconsigliere democentrista Tiziano Galeazzi, che ricorda come nei mesi recenti "abbiamo assistito a eventi poco edificanti all’interno di questa categoria, soprattutto a Lugano”. E oggi con, l’arrivo della piattaforma “Uber” nel nostro cantone “le problematiche sembrano aumentate”.
Le proposte
Riprendendo lo spirito degli atti parlamentari del passato e introducendo un terzo attore nel mercato ticinese, oltre ai normali Taxi e agli NCC, Galeazzi ha inoltrato una mozione con cui si propone: un’analisi del problema nel suo complesso da parte dei Comuni e del Cantone e di riattivare il gruppo intercomunale che si è occupato del tema nel 2023; lo studio di una soluzione unificata (Centrale operativa) per tutti gli operatori Taxi in Ticino; un adattamento delle regole di ingaggio, ovvero contratti, prestazioni sociali, salari e tariffe di trasporto sotto lo stesso regolamento e/o convenzione, abolendo così anche le categorie (A e B) oggi presenti; identificare a chi dare il ruolo istituzionale di “controlling”, compliance, vigilanza e responsabilità della gestione unificata; infine, analizzare le esperienze degli altri paesi, estrapolando le "best practices" quali il contingentamento del numero di autisti Taxi e NCC, "fondamentale per tutelare l’equilibrio di mercato ed evitare situazioni di ingiustificati cali tariffari imposti (di fatto) dai futuri competitor".