Istituzioni
Ticino a quota 100 Comuni, ma per Gobbi "si può fare di più"
Una veduta di Novaggio. ©Chiara Zocchetti
Una veduta di Novaggio. ©Chiara Zocchetti
Redazione
7 giorni fa
Con le aggregazioni di ieri il Ticino raggiunge la soglia simbolica dei 100 Comuni. Secondo il consigliere di Stato Norman Gobbi c'è margine per nuove fusioni.

Nell’ottobre del 2001, con la nascita del Comune di Capriasca si concretizzava il primo progetto della politica aggregativa ticinese. Il nostro Cantone contava allora ben 245 comuni. Con le elezioni che si sono svolte ieri a Quinto, Giornico e Lema, il Ticino ha raggiunto quota 100 Comuni. Una cifra tonda che fa ben capire quanto in un quarto di secolo sia cambiato il paesaggio istituzionale del territorio sudalpino. "Il Ticino a 100 Comuni rimane una realtà diversificata", sottolinea a Ticinonews il direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi. "Accanto a una città di quasi 70'000 abitanti come Lugano, ci sono ancora dei piccoli e piccolissimi Comuni".

Il No parlamentare

Il Piano cantonale delle aggregazioni approvato nel 2018 prevedeva ancora un Ticino a 27 Comuni. Una visione troppo ambiziosa? "Oggi è lo stesso Gran Consiglio a non volere più questa mappa", risponde Gobbi. "Faremo quindi come voluto dal Parlamento, ma in ogni caso, il Piano cantonale delle aggregazioni è ormai superato dal tempo".

Dalla Val Rovana al Basso Mendrisiotto

Il direttore delle Istituzioni vede però ancora del margine per nuove fusioni. Quale esempio, Gobbi cita "regioni di montagna come la Rovana o la mia stessa Leventina, ma anche zone urbane quali il Basso Mendrisiotto e il Locarnese, unici due comparti che non hanno affrontato un processo aggregativo. Questo non è fine a sé stesso, ma permette un miglior coordinamento dei servizi e un aumento della qualità residenziale per persone e aziende". Gobbi si concede una battuta: "Nel Locarnese mi hanno detto che se la gente va a vivere lì è perché si sta bene. È vero, ma si può sicuramente fare di più e meglio, tenendo pure conto del fatto che le risorse saranno di meno nei prossimi anni".