
Torna a far parlare di sé la cosiddetta "guerra delle multe tra Ticino e Italia". L'annoso dibattito è stato rilanciato negli scorsi giorni dal Corriere del Ticino, che ha raccontato di alcuni automobilisti ticinesi sanzionati nel Belpaese e “rincorsi” oltreconfine da società di recupero crediti.
Uno scenario ben noto soprattutto a chi ha collezionato mancati pedaggi di Autostrade e Pedemontana, finiti nel mirino di una ditta di Coira che agisce per conto della Nivi Credit, la società privata italiana incaricata della riscossione (ne avevamo parlato nel marzo del 2017, clicca QUI). E le fatture sono decisamente salate: oltre all’importo dei mancati pedaggi già maggiorati delle spese di Nivi dei precedenti solleciti, la ditta grigionese fattura ben 49.- di spese aggiuntive come "rimborso dei costi dei servizi legali".
Come già anticipato a fine marzo a Ticinonews dal comandante della polizia locale di Como Donatello Ghezzo (vedi articolo suggerito) la polizia locale di Como ha annunciato un vero e proprio giro di vite nei confronti dei furbetti delle multe.
In particolare sono stati introdotti due nuovi metodi per obbligare gli svizzeri a pagare che sembrano dare buoni frutti. Un pacchetto di circa 250 multe è stato affidato a una società specializzata nel recupero e riscossione crediti e la polizia locale stessa ha deciso di tenere in casa la gestione delle multe alle targhe svizzere avvalendosi, in fase di accertamento, del Centro di cooperazione doganale di Ponte Chiasso per risalire in tempi brevi ai proprietari dei veicoli sanzionati.
Interpellato dal Corriere di Como il comandante Ghezzo ha ricordato che "il recupero del credito avviene con questo tipo di società in via stragiudiziale, senza atti esecutivi ma con solleciti di pagamento". Come detto, il comune lariano ha avviato questo "progetto pilota" consegnando alla società di recupero credito 240 multe. "L’accordo prevede l’esborso di un compenso soltanto nell’ipotesi in cui la multa venga pagata. Abbiamo iniziato a ottobre e abbiamo già incassato qualcosa, i segnali sono positivi".
Nonostante questo giro di vite i furbetti restano comunque molti: "A non tirare fuori i soldi non sono soltanto gli svizzeri o gli stranieri, ma anche purtroppo moltissimi italiani", ha concluso Ghezzo.
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