
418 soci nel 1937, hanno poi superato i 1300 negli anni 60 per giungere oggi a 30. È una storia in continuo mutamento quella della FOFT TIOR che ha deciso di celebrare in grande, nonostante un’annata difficile per l’orticoltura ticinese, pensate, non una cifra tonda ma il suo 88esimo compleanno: “Il 90 era un numero che non mi piaceva così tanto per cui avevamo deciso di non festeggiarlo. Quando poi ho visto il significato del numero 88, ovvero un doppio infinito, ho ritenuto importante farlo”, afferma il direttore di FOFT TIOR Marco Bassi. Era il 1937 quando un gruppo di uomini diedero avvio a quella che oggi conosciamo come FOFT TIOR. 88 anni di storia che si è deciso di celebrare, al posto del numero tondo, anche attraverso un docu film che raccoglie testimonianze presenti e passate, in cui l’orticoltura è rimasta al centro ma molti sono stati i cambiamenti: “Nel 1937 vi era solo qualche trattore o qualche macchinario", afferma ancora Marco Bassi. "Si svolgeva quasi tutto a mano. Oggi, la tecnologia -non solo macchinari, ma anche le serre- dà un aiuto molto importante. Si riesce a gestire e produrre molto di più, ma quello che non cambia è la meteo: non possiamo comandarla", sostiene il direttore di FOFT TIOR.
2024 anno difficile
Se per le coltivazioni in serra il margine di manovra c’è, nella coltura a campo aperto il meteo regna sovrano e il 2024 per il settore orticolo ticinese è stato un annus horribilis: “Abbiamo avuto brutto tempo dal primo di marzo fino al 15 luglio e poi la grandinata che ha raso al suolo tutto", dichiara Marco Bassi. "Per i produttori ticinesi è un anno da dimenticare. Ciò malgrado, non viviamo di un anno solo, ma sul lungo periodo. Eravamo usciti da un anno positivo e noi, come cooperativa, l’anno scorso siamo andati molto bene”.
L'importanza della cooperativa
Numeri alla mano, infatti, sono stati prodotti oltre 15 milioni di tonnellate di ortaggi per una cifra d’affari che supera i 40 milioni di franchi. Segno, secondo la presidente Alice Croce Mattei, che la cooperativa in questo campo è fondamentale oggi come agli inizi: “Anche in annate difficili, come questa, il fatto di essere insieme permette a quei produttori che per esempio hanno visto le loro colture rovinate dalla grandine di godere di un buon andamento di altre colture rispettivamente di altre attività commerciali redditizie che svolge la cooperativa. Quest’anno ci aspettiamo il bel tempo e un mercato interessato alla nostra produzione", afferma Croce Mattei.
Porte aperte sul Piano
E proprio per avvicinare anche i consumatori ticinesi alla propria realtà, il 60% della produzione, infatti, è destinato oltre Gottardo, sabato 26 aprile si terrà una giornata di porte aperte: “Oggi siamo abituati a recuperare la frutta e la verdura al supermercato o in un negozietto, ma in pochi sappiamo quello che ci sta dietro. E qui, sul Piano di Magadino dove si svolgeranno le porte aperte, è possibile vedere tutta la filiera. Nella giornata di porte aperte proponiamo di conoscere il percorso che svolge la verdura dal primo momento in cui viene coltivata fino a quando è pronta per essere spedita sugli scaffali dei supermercati", conclude la presidente di FOFT TIOR.