Autunno
Tradizione e bontà, al via la raccolta delle castagne ticinesi
Redazione
4 ore fa
Inizia ufficialmente mercoledì la stagione di raccolta delle castagne, frutto di tradizione che caratterizza il territorio ticinese. Oggi gli attori del settore hanno invitato i cittadini alla raccolta e alla consegna nei centri, definendola un’attività fondamentale per valorizzare la castagna e tutelare le selve castanili.

“È un prodotto naturale sempre molto richiesto, che proviene sia dai nostri boschi sia dalle selve castanili. Al fine di poterlo offrire sia come prodotto pronto all’acquisto sia come prodotto lavorato è fondamentale partire dalla raccolta base per arrivare poi al prodotto finale”. È questa l’importanza, come ribadito dal Presidente dell’Associazione castanicoltori della Svizzera Italiana Giorgio Moretti della raccolta delle castagne, che per questo 2024 partirà ufficialmente mercoledì 25 settembre. Dopo due anni da record da oltre 70 tonnellate, nel 2023 le condizioni sfavorevoli hanno portato alla raccolta di 46 tonnellate. E il 2024? Stando ai primi indizi, potrebbe essere positivo. “Quest’anno la stagione cruciale, che è quella della fioritura durante la primavera, è stata molto favorevole. Quindi, in questo senso, è molto probabile che avremo un buon raccolto, nonostante il ritardo rispetto alle stagioni passate”.

A caccia di castagne piccole e grandi, ma non giganti

Il lancio è stato fatto alla conferenza stampa “Castagnamo”,  svoltasi nella selva Castanile di Santa Petronilla a Biasca. Lì è stato spiegato che vengono cercate sia le castagne ticinesi piccole sia quelle grandi, ma non quelle ibride molto grandi. Oggi come in passato, sono quattro i centri di raccolta sul territorio: Cadenazzo, Stabio, Vezia e Biasca. Ma c’è anche qualche dritta da rispettare. Ce ne ha parlato il forestale castanicoltore Carlo Scheggia. “La prima cosa da fare è evitare di fare la raccolta nei giardini o nei boschi privati. Inoltre, essendo la castagna un prodotto molto deteriorabile, è importante evitare di metterle in contenitori di plastica o in contenitori che rischierebbero di farle ammuffire. Infine, non vanno bagnate e vanno portate il prima possibile presso il raccoglitore”. 

Un albero che non va trascurato

La raccolta è organizzata dalla Federazione ortofrutticola ticinese, che lavora e smista i prodotti originari di alberi e selve che - ha ricordato Marco Conedera dell’Istituto di ricerca sulla foresta, la neve e il paesaggio WSL - vanno tutelati. “Abbiamo ereditato il castagno e lo diamo quasi per scontato. In realtà è un albero che richiede molte cure, quindi non va trascurato. Inoltre va costantemente gestito e rinnovato, al fine di preservare questo patrimonio culturale. L’azienda Sandro Vanini di Rivera rappresenta l’anello finale della filiera della castagna ticinese, qui vengono valorizzati i frutti non destinati al consumo fresco. Abbiamo chiesto qualche esempio di prodotto da gustare alla Managing Director dell’azienda, Beatrice Fasana. “Sicuramente i vermicelles, noi infatti siamo subentrati perché riusciamo a elaborare le castagne più piccole riducendole nella purea di castagne. Inoltre, unitamente a un produttore di yogurt, abbiamo sviluppato anche un preparato di frutta a base di castagne ticinesi che viene aggiunto proprio allo yogurt e venduto anche in Svizzera. Novità di quest’anno, siamo riusciti a candire queste piccole castagne e fare dei mini marron glacé che verranno utilizzati all’interno di un panettone”. Dunque buona ricerca e buon appetito!