Si hanno nuovi dettagli su quanto successo lo scorso mercoledì pomeriggio all’ex hotel Eden. Secondo quanto riportato dal Corriere del Ticino, le armi prese dai giovani adolescenti non erano due, bensì tre.
I fatti
Nel quadro di un’esecitazione ordinaria, la Polizia cantonale si trovava nella struttura alberghiera in disuso a Paradiso. Mentre la squadra era al primo piano però, una decina di ragazzi si è introdotta nell’edificio da una porta finestra al pianterreno. Un’azione abitudinaria per questi giovani che consideravano il posto come il loro “quartiere generale”.
Gli spari
Gli adolescenti, stando alle informazioni del Corriere, intimoriti dai passi che sentivano provenire dal piano superiore, hanno deciso di recarsi nella sala che ospitava il bar. “Lì hanno avuto un’altra sorpresa: c’erano delle pistole”. Tre ragazzini si sarebbero quindi impossessatti di altrettante armi. Uno di questi avrebbe premuto il grilletto di proposito, mentre il secondo, dallo spavento, si sarebbe fatto sfuggire un colpo. Entrambe le pallottole sono fortunatamente finite contro il muro.
La fuga e il fermo
Due ragazzi si sono sbarazzati delle armi gettandole nel lago, mentre il terzo avrebbe nascosto l’arma sulla terrazza “per motivi che nemmeno lui è stato in grado di spiegare agli amici”. Nella fuga, però uno degli adolescenti ha dimenticato il monopattino. È quindi ritornato sui propri passi ma è stato sorpreso dagli agenti che nel frattempo erano scesi al pianterreno avendo sentito gli spari. Il giovane ha così ammesso quanto accaduto. In seguito sono stati fermati altri undici ragazzi, di cui due sono risultati estranei ai fatti. Il gruppo è accusato dei reati di danneggiamento, violazione di domicilio, furto, infrazione alla legge sulle armi e messa in pericolo della vita altrui.