
Il settore dell’edilizia non rispetta le misure anti-Covid. È questa la conclusione a cui è giunto il sindacato Unia dopo un’indagine tra l’11 e il 17 novembre in 132 cantieri ticinesi. Distanze non rispettate, poche mascherine, mancanza di messa in quarantena malgrado i colleghi positivi e controlli rari. Ma come è emerso questo scenario? Il sindacato ha posto alcune domande sulle cinque principali misure di prevenzione: presenza di disinfettante, presenza o fornitura di mascherina, applicazione o meno di un sistema di tracciamento e il rispetto del distanziamento sociale nelle baracche. Dario Cadenazzi, responsabile settore edilizia Unia, in diretta a Teleticino denuncia: “In queste condizioni il settore dovrebbe essere chiuso”.
Risultati indagine:

“I dati emersi sono preoccupanti, scandalosi in alcuni casi e ci devono far riflettere perché anche laddove la situazione sembra buona ci sono ancora troppi cantieri dove abbiamo riscontrato che i lavoratori non hanno a disposizione le mascherine”, prosegue Cadenazzi.
Spesso non avviene il tracciamento, in questo modo i cantieri rischiano di diventare una zona fuori controllo per il contenimento del virus?
“Assolutamente sì. È stato più volte ribadito come il sistema del tracciamento sia fondamentale. Nei cantieri piccoli questo problema forse non sussiste ma nei cantieri più importanti, con decine di lavoratori e un andirivieni di persone che se non vengono tracciate portano un aumento esponenziale del rischio”.
C’è un altro elemento: l’assenza dei controlli
“Noi abbiamo voluto toccare con mano la situazione e i lavoratori ci hanno detto che nel corso di questa seconda ondata non hanno visto nessuno, riscontrano l’assenza di controlli e un lassismo colpevole da parte delle imprese. In buona sostanza il rischio di lavorare in queste condizioni è grave e in queste condizioni il settore dovrebbe essere chiuso”.
Voi parlate anche di fermare i cantieri
“Certamente. Il termine lockdown non è un tabù. Se questa è l’immagine dei cantieri dobbiamo chiudere perché non è garantita la salute dei lavoratori sul cantiere. Benché i contagi siano in diminuzione non siamo fuori da una situazione di emergenza, i piani di protezione devono essere rispettati, le misure devono essere implementate e si deve discutere anche di blocco di settore”.
Intervista a Dario Cadenazzi
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