
Con la nevicata dello scorso 21 novembre, che aveva imbiancato i prati fino in pianura, Bosco Gurin era pronta ad aprire le proprie piste già a novembre grazie anche a un nuovo sistema di innevamento programmato. Ma a causa dell'aumento delle temperature, il comprensorio ha dovuto rimandare l'apertura, spiega Giovanni Frapolli, titolare degli impianti sciistici, a Ticinonews. "Dovremmo avere temperature almeno di 0 gradi per produrre la neve. Abbiamo acceso i cannoni quando ha nevicato una settimana fa. Purtroppo il clima ci ha giocato contro. È stato l'ennesimo bluff".
Si spera nel freddo
La prossima settimana dovrebbe tornare il freddo e la speranza è di poter riaccendere i cannoni: "Di neve ce n'è ancora, ma sabato a 2000 metri c'erano 4-5 gradi. A queste condizioni è impossibile aprire un innevamento. Si spera ancora nel freddo. Con la neve che abbiamo ottenuto una settimana fa (60 centimetri in paese e 70 in alta quota) cerchiamo di essere positivi. Rimandiamo di settimana in settimana".
Nuovi investimenti per uscire dalla stagione fredda
Visto l'andamento del clima, Frapolli si è comunque preparato a un Natale senza neve, investendo negli anni in altre infrastrutture, come la slittovia. In futuro si punta anche a una zipline e a un progetto di ampliamento dell'hotel Walser, con l'aggiunta di una Spa. Un segnale che non si può più fare affidamento alla meteo? "Il cambiamento del clima e la famosa destagionalizzazione deve essere presa in mano", sottolinea Frapolli. "Bisogna trovare investitori, altrimenti non ne usciremo più e le nostre destinazione montane, nate con la neve sotto i piedi, avranno mesi o gli anni contati. Sotto i 1600-1700 metri le temperature ormai non ci sono più per un innevamento".