L'interrogazione
"Tutto bene nella fashion valley ticinese?"
©Gabriele Putzu
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Redazione
un giorno fa
È il titolo di un'interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato in merito al licenziamento di una ventina di dipendenti alla Guess di Bioggio.

Si tratta di una vicenda "perlomeno incresciosa che riguarda un’azienda impiantata nel Luganese: la Guess di Bioggio". Inizia così il testo dell'interrogazione presentata da Maurizio Canetta e cofirmata dai colleghi di partito Fabrizio Sirica e Lisa Boscolo (gruppo PS-GISO-FA) inoltrata al Governo in merito alla ventina di licenziamenti annunciati oggi. Secondo le testimonianze raccolte, lavoratrici e lavoratori per anni hanno subìto ripetute minacce, mobbing, discriminazioni di genere e di natura estetica, molestie e continue ritorsioni. Comportamenti segnalati e denunciati alla direzione, alle risorse umane, al sindacato e al laboratorio di psicopatologia cantonale. "Il tutto sarebbe da ascrivere all’atteggiamento di protervia di un vice-direttore, che è stato in un primo tempo sospeso, accompagnato in un percorso psicologico e poi reintegrato", si legge nell'interrogazione. La situazione "non è cambiata e le angherie e persino le molestie sessuali sono continuate, con continue minacce di licenziamento". E secondo La Regione ci sarebbero anche gli elementi per una denuncia penale. "Di fronte alla presa di posizione di lavoratrici e lavoratori (un dossier di 150 pagine), la risposta dell’azienda è stata il licenziamento di poco meno di venti collaboratrici e collaboratori", affermava sempre il foglio bellinzonese. "Si tratta di un caso che deve far riflettere sul clima che alcune aziende impongono a collaboratrici e collaboratori, in spregio di ogni regola di civile rapporto di lavoro e umano".

Cosa chiede l'interrogazione

 Di fronte a questa situazione Canetta, Sirica e Boscolo chiedono al Governo:

1) Come valuta i fatti esposti dalla Regione che riguardano l’azienda Guess di Bioggio?

2) I servizi dello stato erano al corrente del pessimo clima che regnava in azienda e della gravità della situazione? In particolare c’è stato l’intervento del servizio di psicopatologia cantonale, ciò che confermerebbe che la situazione ha radici nel tempo?

3) La commissione paritetica regionale era informata degli sviluppi di questa vicenda?

4) I licenziamenti sono avvenuti in fasi successive oppure in un sol colpo, ciò che potrebbe farli ricadere nel capitolo dei licenziamenti collettivi (art. 335d-335g CO), oppure nell’obbligo di notifica nei confronti dell’autorità cantonale (art 21 L-rilocc e articolo 16 R-rilocc)?