Ticino
Uffici postali a rischio chiusura, alcuni Comuni insorgono
©Gabriele Putzu
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Redazione
2 mesi fa
I Municipi di Tresa e Riviera, due zone potenzialmente toccate dalla trasformazione annunciata dalla Posta, esprimono per iscritto il loro malcontento.

La notizia delle venti filiali a rischio chiusura comunicate ieri dalla Posta sta suscitando veementi reazioni da più parti. Nell'elenco delle sedi potenzialmente toccate dall'annunciata trasformazione figura anche quella di Molinazzo di Monteggio. Motivo per cui il Comune di Tresa ha scritto al Gigante Giallo chiedendo "la creazione di un'agenzia postale", specificato in una nota che "una soluzione verrà presentata a breve alla popolazione".

Scontento anche nelle Tre Valli

Il Municipio di Riviera esprime a sua volta la propria netta opposizione alla strategia annunciata dai vertici della Posta, la quale prevede la chiusura e la trasformazione di numerosi uffici postali, incluso quello di Lodrino. Il Ticino “richiede un’attenzione particolare nella revisione della rete delle filiali postali”, si legge i un comunicato dell’Esecutivo. Le distanze tra i centri abitati e la complessità delle vie di comunicazione “rendono la presenza di un ufficio non solo un servizio, ma una necessità fondamentale”. Dopo l’aggregazione del nuovo Comune di Riviera nel 2017, uno degli obiettivi principali del Municipio è stato garantire a tutti i quartieri un accesso a infrastrutture e servizi, incluso quello postale. La chiusura della filiale di Lodrino "rappresenterebbe un ostacolo significativo per le attività economiche locali, costringendole a rivolgersi a sedi più distanti, in un contesto già difficile".

"Faremo tutto il possibile per preservare la filiale di Lodrino"

La chiusura, scrive ancora il Municipio di Riviera, non solo ridurrebbe l’accesso ai servizi postali, "ma potrebbe anche compromettere il tessuto sociale ed economico della nostra comunità". Si desidera infine sottolineare che il Comune ha già dimostrato "ampia disponibilità" a collaborare con la Posta, "gestendo tre filiali in partenariato nei quartieri di Cresciano, Iragna e Osogna". Pertanto, "non si ritiene corretto essere nuovamente penalizzati dalle decisioni del Gigante Giallo". L'Esecutivo ribadisce quindi ferma opposizione alla chiusura della sede di Lodrino e si impegnerà a fare tutto il possibile per preservarlo.