Andare al ristorante è un lusso che in molti non possono più permettersi. Lo sostiene Filippo Piccardi, proprietario del ristorante stadio di Cornaredo e membro di comitato di GastroLugano, che parla di un 2024 difficile per la ristorazione. Un anno nero, con perdite che oscillano tra il 30% e il 45% per molti operatori. "È un periodo un po' duro per tutti, per non parlare dei colleghi in Vallemaggia, dove è stata una catastrofe", racconta a Ticinonews. "Normalmente a Pasqua aprono i grotti, ma quest'anno sono stati chiusi a causa della meteo". Oltre al tempo, ci sono però anche altri fattori che hanno inciso, aggiunge Piccardi. "Ci sono gli aumenti: il carovita, l'energia, le casse malati. Questo è il problema più grosso: la gente fa più attenzione a spendere al ristorante, anche chi può permetterselo". Nonostante le difficoltà, il settore non si arrende e punta su nuove idee e iniziative. Al momento nella pentola di GastroLugano sta bollendo per esempio l'idea di una prima rassegna gastronomica. "Per la fine di maggio vorremmo organizzare la prima rassegna gastronomica luganese, per cercare di dare qualcosa in più ai clienti, ai nostri soci e per muovere qualcosa".
"Andare al ristorante non rientra più tra le priorità"
Anche Massimo Suter, presidente di GastroTicino, conferma il periodo difficile per il settore. "Andare al ristorante è una delle attività non primarie. Ci si può nutrire benissimo a casa piuttosto che uscire. La scelta della visita al ristorante è più accorta poiché il potere d'acquisto del cliente ticinese è calato di molto. Il ristorante forse non rientra più tra le priorità e si cerca di limitarne la visita". Eppure c'è anche voglia di ritrovarsi dopo il periodo Covid, soprattutto con le cene aziendali nel mese di dicembre. "Le cene aziendali sono in ripresa, è tornata la voglia di stare insieme dopo lo smartworking", conferma Suter. "C'è una rinnovata voglia di stare assieme, ma sempre con un occhio molto attento sulla spesa. Anche le aziende hanno tirato un po' la cinghia e non sono più larghe come lo erano una volta. È soprattutto calato in maniera impressionante il consumo di alcool, che era una delle maggiori cause di incidenti stradali. Tutti questi fattori fanno sì che l'imprenditore-ristoratore deve trovare delle contromisure, spesso e volentieri difficili da individuare".
Cauto ottimismo per il 2025
C'è comunque un cauto ottimismo per il 2025. "Le prime settimane dell'anno sono state molto positive grazie a una meteo particolarmente favorevole", spiega Suter. "C'è poi la potenziale visita di turisti in occasione di ponti e festività. Poi spetta sempre al ristoratore fare in modo che il cliente ottenga una prestazione che lui ritiene corretta. Il bel tempo e il ponte non bastano, bisogna metterci anche del proprio. Ma sono fiducioso. L'imprenditore ticinese è uno dei più attivi e propositivi sul territorio".