
“Tenuto conto delle note turbolenze che hanno interessato il Tribunale penale cantonale (Tpc), il risultato per l’anno 2024 è da ritenersi comunque soddisfacente, anche perché al leggero aumento di atti d’accusa pendenti rispetto al primo gennaio (+26), si può contrapporre un maggior numero di atti d’accusa evasi rispetto al 2023 (+19)”. È questa la fotografia dell’anno appena trascorso dal Tpc scattata dal vicepresidente, il giudice Marco Villa, e contenuta nel rendiconto 2024 del Tribunale d’appello. Il riferimento, manco a dirlo, è alla vicenda nota come “Caos al Tpc”, che ha portato alla destituzione dei giudici Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri, disposta dal Consiglio della magistratura (Cdm) il 12 dicembre. Una situazione che ha portato il Tribunale di appello (Ta), composto da 28 giudici ordinari, ad avere un organico al 31 dicembre di 26 persone. Ta che, viene ricordato, dal 1. giugno è presieduto da Giovan Maria Tattarletti, coadiuvato dal vicepresidente Damiano Stefani.
Le dimissioni di Mauro Ermani
Tra le partenze citate nel rendiconto c’è quella di Mauro Ermani, presidente del Tribunale penale cantonale, che ha rassegnato le dimissioni dal Tribunale d’appello con effetto al 31 gennaio di quest’anno.
Incarti in leggera diminuzione
Parlando di dossier, “dopo il picco del 2019, dove ne erano stati registrati 4'512, anche nel 2024 è proseguita la pressoché costante leggera diminuzione delle entrate (i dossier ndr), che al 31 dicembre erano 3’796”. A titolo di confronto, l’anno precedente erano 3'874. Nel dettaglio, viene spiegato, “è il terzo anno consecutivo che le entrate sono inferiori a 4mila”.
Più cause evase
Inoltre, sempre riguardo ai dossier trattati dal Ta, “per il quinto anno consecutivo, anche nel 2024 le cause evase (3'941), sono state superiori alle uscite. Ciò che ha comportato un’ulteriore diminuzione delle pendenze”.
Ridotte le cause pendenti
“Il fatto che le entrate siano diminuite e le uscite siano cresciute”, si legge nel rendiconto, “ha permesso di ridurre ulteriormente il numero di incarti pendenti, passati da 2'489 al 31 dicembre 2023, a 2'369 allo stesso giorno del 2024. Il miglior dato dal 2014”.
I ricorsi al Tribunale federale
Per quanto riguarda i ricorsi impugnati davanti al Tribunale federale (Tf), “nel 2024 contro le sentenze emanate dal Tribunale d’appello, ad esclusione del Tpc che funge da prima istanza, sono stati introdotti 64 ricorsi in materia civile, 48 in materia penale, 153 in materia di diritto pubblico e 9 ricorsi sussidiari in materia costituzionale", per un totale di 274 ricorsi. L’anno precedente erano 343.
"Risultati positivi nonostante la vicenda al Tpc"
Nel complesso, i risultati registrati nel 2024 dal Tribunale d’appello “sono stati positivi”. Questo perché “grazie all’ulteriore leggera diminuzione delle entrate e al fatto che la produzione è stata la migliore degli ultimi tre anni, è stato in effetti possibile ridurre le cause pendenti di 120 unità (2’489 nel 2023 e 2’369 nel 2024). E questo nonostante le note vicende che hanno coinvolto il Tribunale penale cantonale a tutti i suoi livelli (giudici, cancellieri e personale amministrativo) e, di riflesso le Corti alle quali appartengono i giudici che, in veste di presidente e di vicepresidente (quest’ultimo pure presidente del CdM) del Ta rispettivamente di membri della Commissione amministrativa del Ta, sono stati chiamati ad occuparsi delle medesime vicende e delle varie procedure amministrative/disciplinari che ne sono scaturite e che, al 31.12.2024, non possono ancora dirsi terminate”. Inoltre, “dal profilo qualitativo si conferma la buona qualità delle sentenze pronunciate, desumibile dal basso tasso di accoglimento dei ricorsi introdotti dinanzi al Tf (6.71% nel 2024; 11.34% nel 2023; 8.96% nel 2022)”.
Le preoccupazioni
I risultati “non devono però nascondere il persistere di talune preoccupazioni in relazione alle situazioni specifiche. Con 235 cause pendenti la situazione della Prima Camera civile è peggiorata per il quinto anno di fila. Messe in relazione con la media di entrate degli ultimi 5 anni (180), le cause pendenti corrispondono a oltre 15 mesi di entrate”. Il maggior numero di pendenze “lo registra la Camera di protezione (+87%). Messe in relazione con la media di entrate degli ultimi 5 anni (197), le cause pendenti (90) corrispondono a circa 5 mesi e mezzo di entrate”. Un aumento “che pare tuttavia relazionato a quello delle entrate (235), mai così alto dal 2017”. Ma attenzione, perché “prima di abbozzare l’adozione di misure, si dovrà vedere se l’aumento di entrate registrato nel 2024 si riprodurrà o se rientra in una normale fluttuazione”. Anche la Seconda Camera civile “ha visto aumentare le proprie pendenze in misura importante (+45%). Se le entrate sono state in media con quelle degli ultimi anni, le uscite (158) sono state di parecchio inferiori alla media dei cinque anni precedenti (208). Ciò che appare spiegabile soprattutto con il ruolo di due suoi membri (presidente e vicepresidente) all’interno della Ca e, per il secondo, anche all’interno del CdM, e con l’importante dispendio di tempo connesso con l’attività di questi due gremi nel 2024”.
Ancora in attesa del sostituto di Ermani
A preoccupare, “anche per i riflessi che potrebbe avere per la Corte di appello e di revisione penale, è l’aumento delle entrate presso il Tribunale penale cantonale (358 nel 2023 e 371 nel 2024), con contestuale leggero aumento delle pendenze (195 nel 2023 e 220 nel 2024)”. La situazione “rimane difficile pure in considerazione delle note turbolenze che hanno afflitto il TPC nel 2024, culminate in dicembre con la destituzione (non ancora passata in giudicato) dei giudici Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri, cui hanno fatto seguito le dimissioni (con effetto al 31 gennaio 2025) del presidente giudice Mauro Ermani”. Al momento della redazione del rapporto viene specificato, “è in corso la procedura di nomina di un giudice ordinario in sostituzione del giudice dimissionario, mentre nel frattempo è stato possibile procedere, in collaborazione con il Dipartimento delle Istituzioni ed il Consiglio di Stato, alla designazione di due giudici supplenti straordinari per sopperire quantomeno temporaneamente alla vacanza dei due giudici ordinari destituiti. Anche a livello di cancellieri e di personale amministrativo si prospettano dei cambiamenti, per cui il 2025 si delinea come un anno di assestamento per il TPC”.
“Resta insoddisfacente la situazione del Tribunale cantonale amministrativo”
“Malgrado un ulteriore miglioramento, resta tuttora insoddisfacente la situazione del Tribunale cantonale amministrativo, il cui risultato 2024 avrebbe verosimilmente potuto essere ancora migliore se non fosse stato per il notevole impegno di tempo dedicato alla gestione amministrativa del Tribunale di appello da entrambi i suoi due vicepresidenti, attivi nella Ca in qualità di presidente rispettivamente di membro”. Rispetto alla media di entrate degli ultimi 5 anni (554), “le cause pendenti al 31 dicembre 2024 (713) corrispondono a circa 15 mesi e mezzo di entrate. Per rapporto alla media quinquennale delle cause evase (635), corrispondono al 112%. Sarà quindi necessario un ulteriore sforzo per abbattere le giacenze e così ridurre anche i tempi di evasione delle cause”.
La digitalizzazione parte dalla Riviera
A livello informatico “è stato stabilito che la Pretura di Riviera fungerà da progetto pilota nazionale, il sesto in Svizzera, per ‘Justitia 4.0’, la riforma che mira alla digitalizzazione del sistema giudiziario svizzero”. Questo significa che “il processo del settore giudiziario in Ticino partirà da Biasca, prima di estendersi a tutti gli altri comparti, grazie al fatto che la ristrutturazione della Pretura di Riviera ha permesso di realizzare una infrastruttura informatica adeguata alle esigenze di ‘Justitia 4.0’”. Un aspetto che, viene sottolineato “evidenzia le connessioni tra logistica e ammodernamento/sviluppo informatico (trasformazione digitale) e, quindi, la necessità di investire per tempo in infrastrutture al passo con i tempi”. Inoltre, “a seconda delle scelte logistiche effettuate a livello strategico dal Comitato guida e delle relative tempistiche, sarà importante valutare se e quando la vetusta e inadeguata infrastruttura informatica del Palazzo di giustizia debba comunque essere già adeguata a più corto termine, anche in considerazione del fatto che il 20 dicembre 2024 il Parlamento federale ha approvato la Legge federale concernente le piattaforme per la comunicazione elettronica in ambito giudiziario e che il progetto federale di digitalizzazione sta avanzando in maniera serrata”.