Tragedia in montagna
“Un amico e un grande sindacalista”
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
2 anni fa
L’uomo deceduto sabato pomeriggio in Val Cama era l'ex segretario regionale dell'OCST luganese Giovanni Scolari

Il 66enne svizzero deceduto ieri pomeriggio cadendo da un sentiero in Val Cama era Giovanni Scolari,  ex segretario regionale dell’Organizzazione cristiano sociale ticinese luganese (OCST). Un sindacalista sempre pronto a battersi per i più deboli, come lo ricordano alcune persone che hanno avuto molto di conoscerlo e collaborare con lui. Il suo impegno politico si rifletteva anche a Manno, suo comune di residenza, dove rappresentava il Centro (PPD) come consigliere comunale.

“Un amico e un grande amante della montagna”

Lo ricorda come un amico e un grande lavoratore Renato Ricciardi, l’attuale segretario cantonale dell’OCST, contattato dal Corriere del Ticino. Scolari era anche un grande amante della montagna “Ne era un grande appassionato e me ne parlava spesso, è impressionante che abbia perso la vita proprio lì” riferisce Ricciardi, che ha trascorso gran parte della carriera al suo fianco. 

Una vita al servizio dei lavoratori

Giovanni Scolari aveva fatto il suo ingresso nel sindacato fin da giovane, dopo aver lavorato come operaio qualificato. Grazie alla dedizione e alle grandi competenze, era arrivato “a ricoprire cariche di responsabilità, ad assumere un ruolo importante anche nelle trattative a livello nazionale e a crescere molto umanamente e professionalmente: Giovanni godeva di una generale e sincera considerazione ed è così che lo ricorderemo”. Da sempre vicino ai lavoratori, ha sempre dimostrato vicinanza a loro, mantenendo sempre un contatto diretto.

Un’eredità importante

Giovanni Scolari è andato in pensione nel giugno dell’anno scorso, per intervenuti limiti d’età, dopo 32 anni di servizio presso l’OCST, terminando il suo ultimo incarico di segretario regionale per il Luganese, con sede a Lamone, con 15.000 associati il più grande dei tre segretariati regionali dell’Organizzazione. Lorenzo Jelmini in quella stessa data ha preso il suo posto e, sempre contattato dal Cdt, lo ricorda così “Non posso fare altro che pensare a un grande sindacalista, che ha lasciato un’impronta importante nella storia dell’OCST. Per molti anni ha militato nelle fila prima come dipendente di un’azienda e poi come sindacalista, ha sempre dimostrato un costante attaccamento e una grande passione nei confronti dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro problematiche con uno sguardo concreto. Una determinazione che non gli ha mai impedito di trovare delle soluzioni. Il mio pensiero, e di tutta l’OCST, va alla moglie e ai figli”.

“La sua era una battaglia per i diritti dei più deboli e anche in Consiglio comunale ha sempre sollevato questioni che andavano a favore della popolazione meno abbiente: era totalmente a disposizione della cittadinanza” ha affermato il sindaco di Manno Giorgio Rossi, che lo ha conosciuto anche in veste di consigliere comunale.