
Rendere i servizi pubblici davvero accessibili anche a chi si esprime in lingua dei segni: è l’obiettivo del progetto DEEP, presentato a Mendrisio. Alla base, un’interfaccia tecnologica che combina una videocamera e un avatar digitale, capace fare traduzioni in tempo reale tra italiano e LIS (Lingua dei segni italiana).
Traduzione simultanea con avatar
Lo strumento è stato sviluppato dalla società Handy System in collaborazione con il Servizio di informatica forense della SUPSI. “Il prototipo consente alle persone sorde di esprimersi in LIS”, spiega Nicolas Tagliabue della SUPSI, “il dipendente comunale vede la traduzione in italiano e può rispondere. La persona sorda vedrà un avatar che traduce il LIS”.
Una sfida prima di tutto linguistica
“Una delle grandi difficoltà”, racconta Tagliabue, “è stata l’assenza di un patrimonio dati. Abbiamo dovuto creare tutto da zero: corpus, frasi, movimenti.” Un lavoro che ha richiesto anni di ricerca e la realizzazione di decine di migliaia di video.
La città che crede nell’inclusione
A sostenere fin dall’inizio DEEP è stata la città di Mendrisio. “Noi vogliamo essere una città inclusiva”, afferma il municipale Daniele Caverzasio. “Per noi era importante esserci e credere in un progetto che va proprio in quella direzione.”
Un’idea nata dall’ascolto
Il progetto è nato da un’intuizione di Daniele Raffa, CEO di Handy System, maturata grazie al contatto diretto con la comunità sorda. “Ho cominciato a pensare a cosa si potesse fare per aiutarli a superare i problemi di comunicazione con le istituzioni”, racconta.
Verso nuove applicazioni
Il sistema, spiegano i promotori, potrà in futuro essere esteso ad altre lingue dei segni e utilizzato in contesti diversi: dagli ospedali alle farmacie. “Spero che venga capita l’utilità di questo sistema”, dice Raffa, “e che pian piano si facciano avanti le istituzioni.”