Il Municipio sta elaborando un progetto per creare un istituto di competenze volto a favorire la ricerca storica – S'intende così valorizzare la corposa documentazione donata da Giorgio Cheda al Comune.
L'emigrazione rappresenta una parte fondamentale dell'identità ticinese; un fenomeno che, soprattutto nelle valli, ha segnato la vita di numerose famiglie, come riferise oggi il Corriere del Ticino.
Proprio a questo fenomeno e alla sua storia è legato un importante progetto promosso dal Municipio di Maggia con l'intenzione di realizzare sul proprio territorio un Centro di competenze sull'emigrazione.
Un istituto "volto a favorire ricerche ed approfondimenti con interessi e sviluppi in tutto il mondo, grazie anche alla tecnologia e alla multimedialità", sottolinea il Municipio in un comunicato stampa. Un progetto che è ancora in fase embrionale, ma che si spera di riuscire a concretizzare nel giro di tre-quattro anni.
"Tutto nasce dalla volontà espressa l'anno scorso dallo storico Giorgio Cheda (originario di Maggia) di donare al Comune la ricca biblioteca e l'archivio che egli ha riunito in mezzo secolo di studi e ricerche sull'emigrazione. Una corposa documentazione che va salvaguardata e valorizzata adeguatamente", spiega al CdT il sindaco Aron Piezzi.
Il Municipio, accogliendo favorevolmente la donazione, ha attivato negli scorsi mesi una serie di collaborazioni con istituzioni competenti in materia ed esperti (in particolare, con l'Archivio di Stato, il Museo di Valmaggia, la piattaforma cantonale "OltreconfiniTI" e lo storico di Maggia Flavio Zappa) per sviluppare un progetto "unico nel suo genere".
Maggiori dettagli nell'edizione odierna del Corriere del Ticino
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