
Novazzano si avvicina al voto di domenica in mezzo a tensioni mai viste. L’oggetto del contendere è il progetto, promosso dal Comune, di tre palazzine con 31 appartamenti da destinare ad anziani autosufficienti del paese. La struttura sorgerebbe su un terreno acquistato dal Comune nel 1988, accanto alla casa anziani Girotondo. Contro il progetto sono però state raccolte 399 firme valide e i novazzanesi saranno chiamati a deciderne il destino domani.
Partenze dal Legislativo
Al di là delle ragioni di favorevoli e contrari, il villaggio momò è rimasto sorpreso dalla violenza raggiunta dal dibattito. Il sindaco Sergio Bernasconi si dimostra provato quando lo incontriamo, alla vigilia del voto: “Abbiamo visto attacchi diffamatori nei confronti delle istituzioni, tanto che due consiglieri comunali hanno preferito dare le dimissioni. Loro sono sempre stati corretti”, precisa. “Tuttavia, forse perché erano favorevoli al progetto, sono stati attaccati pesantemente e in maniera vergognosa”.
Limiti superati
Nelle scorse settimane Novazzano ha infatti visto il frequente ricorso alle ingiurie e agli attacchi personali. Questi sono arrivati anche per via telematica: qualcuno vicino al Consiglio comunale o alla cancelleria ha infatti divulgato gli indirizzi di posta elettronica di tutti i membri del Legislativo, usati da un sostenitore del “no” per trasmettere ad alcuni avversari messaggi dal contenuto pesante. “L’ultimo attacco da parte di qualcuno all’interno del Comitato referendario è la contestazione della presenza al seggio di voto di alcune persone, che loro giudicano inaffidabili”, spiega Bernasconi. “Nel Mendrisiotto e in Ticino non si è mai visto nulla del genere”.
“Ci distanziamo”
“La tematica è molto sentita a livello comunale e il Municipio e il Consiglio comunale non hanno saputo farsi interpreti dei malumori presenti fra i cittadini”, premette Luca Cereghetti, membro del Comitato per il “no”. “Si è così giunti anche a degli episodi disdicevoli. Il Comitato referendario, comunque, si distanzia con decisione da questi metodi”.
Intervenuti gli Enti locali
Del resto, anche il fronte dei favorevoli non è esente da rimproveri: alla notizia del lancio della raccolta firme, il Municipio ha scritto a tutti i fuochi invitando la popolazione a non firmare. Un’azione che ha richiesto l’intervento degli Enti locali, che ha richiamato all’ordine l’Esecutivo novazzanese: “Potessimo tornare indietro, sulla base di questo ammonimento, non lo faremmo più”, commenta il capo del Municipio, rispondendo a una nostra domanda.
E in futuro?
Anche a Novazzano, comunque, ci sarà un post-13 febbraio. Sarà possibile ricucire lo strappo che si è creato in paese? “La vita continuerà e si dovrà discutere di nuovi progetti. Noi cittadini saremo sempre pronti a portare idee e visioni. Dopotutto, è il lato positivo di un paese così piccolo: la prossimità”, risponde Cereghetti. Una prospettiva che vede d’accordo il sindaco: “Quando il responso delle urne sarà chiaro, spero che si possa ricominciare a lavorare, perché i progetti non mancano. Sarebbe davvero peccato se questo clima deplorevole si trascinasse in futuro”.
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