Ticino
Un passo verso la discarica di inerti alla Buzza
Lara Sargenti
3 anni fa
È stato messo in consultazione il piano di utilizzazione cantonale relativo alla nuova scarica di inerti a Biasca. Il progetto prevede un nuovo deposito di rifiuti edili, che andrebbe a completare la collina artificiale già esistente ed estendersi fino al sedime occupato dalla ditta Otto Scerri

L’iter politico e burocratico sarà ancora lungo, ma con la messa in consultazione del piano di utilizzazione cantonale, la nuova discarica di inerti alla Buzza di Biasca si staglia sempre più chiaramente all’orizzonte. Siamo ancora nella fase pianificatoria di un progetto che prevede un nuovo deposito di rifiuti edili di 1 milione e 400mila metri cubi (poco meno della metà dei volumi del vicino deposito del materiale di scavo di Alptransit). La nuova discarica andrebbe ad agganciarsi e completare la collina artificiale, per estendersi oltre il sedime oggi occupato dalla ditta Otto Scerri.

Dopo 10 anni di utilizzo, la porta d’accesso alla Valle di Blenio potrebbe presentarsi come un colle verdeggiante costituito da due terrazze e un piede verde, separati da scarpate ricoperte di alberi. Ma prima andranno deposti gli inerti del Sopraceneri. L’operazione è stata valutata anche dal profilo dell’impatto ambientale, spiega a Ticinonews Mauro Togni, capo Ufficio rifiuti e siti inquinati, il quale ha illustrato i punti più critici. “I temi principali che sono emersi sono legati all’impatto stesso della discarica, che con una durata di vita di 10 anni avrà un certo influsso sul traffico indotto. Per nostra fortuna non cambierà molto visto che andrà a sostituire il traffico generato dalla ditta che attualmente si occupa di inerti. È poi emersa la possibilità di risolvere un conflitto generato dalla strada per l’attraversamento degli animali: è stata proposta la creazione di un ponte faunistico con un parziale interramento della strada attuale, ciò che permetterebbe agli animali di andare da una parte all’altra della valle”.

Resistenze da parte degli abitanti di Loderio
Oltre alla fauna ci sono gli abitanti della frazione di Loderio, che dopo l’esperienza con la discarica di Alptransit hanno detto “mai più” a nuovi inerti alla Buzza di Biasca. Ma secondo Togni l’impatto della discarica sarà completamente diversa da quella di Alptransit. “Le dimensioni e gli apporti sono completamente diversi. La discarica andrà inoltre a sostituire l’attuale impianto di lavorazione di inerti, non genererà quindi più disagi. A fine discarica il disagio terminerà poi in maniera definitiva”. Per mitigare l’impatto fonico nel PUC è contenuta anche la proposta di iniziare ad accumulare materiale nella parte più esterna della discarica, dunque verso Loderio, e formare una sorta di terrapieno protettivo. Se basteranno queste rassicurazioni a convincere gli abitanti della frazione lo sapremo molto presto. Dopo mesi di silenzio la pagina Facebook del gruppo “Loderio C’è” è tornata ad animarsi, ma prima di prendere posizione i cittadini che nel 2017 raccolsero 1740 firme per dire no alla discarica di inerti, hanno deciso di ascoltare le spiegazioni del Cantone nella serata pubblica del prossimo 11 novembre.

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