Lugano
Un taglio netto con il passato: Lorenzo, da educatore ad arrotino. "Un mestiere che va tramandato"
Redazione
5 ore fa
Da educatore sociale ad arrotino, è la storia di Lorenzo Crivelli che da un anno ha preso le redini della Coltelleria Maturi che da 125 trova sede nel cuore di Lugano. “Un salto nel vuoto, non c’è una scuola che insegni il mestiere ma viene tramandato” ci ha detto oggi nel suo negozio dove, tra tradizione e futuro, ha trovato il suo posto.

Nel cuore di Lugano c’è un luogo dove il tempo scorre in modo diverso. Un posto in cui il passato si intreccia con il presente, tra l’odore del metallo, il suono delle lame e l’arte paziente di chi sa dare nuova vita agli strumenti di ogni giorno. La Coltelleria Maturi esiste dal 1898 e oggi ha una nuova anima, quella di Lorenzo Crivelli. “Sono un po’ delle montagne russe, perché ho aperto da appena un anno, periodo durante il quale ho anche imparato – e sto tutt’ora imparando – questo mestiere”. Scuole per arrotini, di fatto, non ne esistono. “Sto quindi imparando sul campo, con il sostegno del vecchio proprietario. Io sono ufficialmente arrotino, che consiste nell’affilare qualsiasi cosa abbia una lama, quindi non solo coltelli ma anche attrezzature da giardinaggio. Oltre a offrire questo servizio nel mio negozio vendo anche coltelli, forbici, eccetera”.

Dal sociale a un mestiere più antico

Un mestiere antico, ma non recente per Lorenzo che fino a poco tempo fa lavorava nel sociale.  “Dopo 18 anni ho cominciato a essere stanco del mio lavoro. Temevo quindi di non lavorare bene come una volta e di non essere più ben disposto all’ascolto. Quando un ragazzo iniziava a raccontarmi la sua storia sapevo già dove andava a parare, quindi il mio ascolto non era più così autentico”. Il fatto che Lorenzo sia diventato arrotino è un caso: tempo fa, un amico gli fece scherzosamente notare che la storica Coltelleria rischiava di chiudere per via dell’età avanzata del proprietario, il quale non trovava nessuno a cui lasciare l’attività. “Un po’ per gioco mi sono presentato con Franco, il vecchio arrotino, e dopo due mesi di prova in cui avevo già imparato molto mi sono fatto insegnare bene anche la parte dell’affilatura, per poter mantenere viva questa storica realtà luganese”.

Un arte che si tramanda e si impara sul campo

Come detto, non esiste però una scuola per imparare l’arte dell’affilatura. Si tramanda, si impara sul campo. E Lorenzo ha osservato, ha provato, ha preso dimestichezza con gli attrezzi del mestiere. E poi ha deciso di raccogliere il testimone. “È scuola di vita. È importante avere una persona che ti mostri il mestiere e poi tu devi fare pratica. Magari ci sono dei corsi di mezza giornata, ma sono più superficiali. Il mestiere dell’arrotino va tramandato”. In una città che corre veloce, la Coltelleria Maturi è un luogo in cui, per certi versi, il tempo sembra essersi fermato. Non si è arrestata, invece, la clientela, come confermatoci da Lorenzo. “Se si pensa alla ristorazione, così come ai barbieri, parliamo di settori che hanno bisogno di strumenti affilati. Stupidamente, un coltello affilato è meno pericoloso di uno che non lo è”.  Un’avventura appena cominciata, un salto nel vuoto fatto di poco più di 20 metri quadrati e numerosissime lame ma, allo stesso tempo, un’impresa fatta anche di speranza, ovvero di riuscire ad avvicinare una clientela nuova, quella dei giovani, di cui Lorenzo Crivelli si è occupato per molto tempo. “La clientela attuale va dai 60 agli 80 anni, e sono persone che hanno imparato a prendersi cura dei propri oggetti, preservando i materiali. I giovani stanno riscoprendo solo adesso questa parte, molti non sanno però nemmeno che esiste questo mestiere. Il mio auspicio è che torni un pubblico più giovane, perché il mio timore è che le cose non cambiano. Nonostante sia un luogo storico della Città, sarebbe bello vederlo ringiovanire”.