Ticino
Un ticinese giurerà fedeltà al Papa
Redazione
12 anni fa
Si tratta di Giona Stanga di Losone. Gli altri sono 28 di lingua tedesca e sei di lingua francese

Sono pronte a "giurare di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice". Trentacinque nuove guardie svizzere domani pomeriggio saranno protagoniste della solenne cerimonia nel Cortile di San Damaso del Palazzo apostolico.Tra di loro ci sarà anche un ticinese. Si tratta di Giona Stanga, di Losone anche se originario di Roveredo, nel Canton Grigioni. Soddisfazione nella località del Locarnese. Il sindaco, Corrado Bianda ci dice che:"Sono cose che fanno piacere. È un segno della nostra tradizione e dell'attaccamento alle radici svizzere".Gli altri saranno 28 di lingua tedesca e sei di lingua francese. A Roma sarà presente anche una delegazione parrocchiale di Losone. Il giuramento è un rito antico che risale al 1527 quando 147 soldati elvetici caddero in difesa del Papa durante il Sacco di Roma. "Siamo testimoni di un momento molto bello per la Chiesa", ha detto oggi il comandante del Corpo, il colonnello Daniel Anrig. "Vedete quanta cordialità, gioia ed allegria c'è a San Pietro. Si vede che la fede c'è", ha sottolineato. Papa Francesco aveva voluto qualche giorno fa una rappresentanza della Guardia Svizzera alla Messa mattutina a Santa Marta e aveva detto loro: "La Chiesa vi vuole tanto bene" e "anch'io".Le guardie svizzere si trovano con Papa Francesco di fronte ad un servizio un po' diverso. Abita a Santa Marta e quindi oltre al Palazzo apostolico, che comunque utilizza per gli incontri, debbono presidiare anche la Domus. Ma soprattutto è un Papa "che si muove verso la gente", dice il comandante. Anche se il servizio delle guardie, famose in tutto il mondo per i colori delle loro divise, resta come sempre "quello di bravi soldati, corretti, discreti e riservati", ci tiene a dire il loro Capo.Il comandante Anrig non conferma, ma neanche smentisce, le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi secondo le quali il Papa si sarebbe fermato a parlare con la guardia che era in servizio davanti alla sua stanza. Si dice che abbia offerto al militare una sedia e anche qualcosa da mangiare. Il comandante sorride ma preferisce non commentare.La guardia pontificia è da qualche tempo anche su Facebook. Nel periodo di passaggio da Benedetto XVI a Papa Francesco "c'è stata un'esplosione di contatti ma per quanto riguarda il reclutamento - dice con franchezza il comandante - ancora non vediamo il successo che speravamo".ATS/MM

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