
“Una scelta personale giusta e una grande responsabilità”. Potrebbe essere questo il titolo del nuovo capitolo della vita di Mara Travella, dal primo marzo direttrice artistica della Casa della Letteratura della Svizzera italiana. Un ruolo, ricordiamo, creato in seguito alle dimissioni del presidente Fabiano Alborghetti, annunciate lo scorso anno e previste per il 30 giugno. “Lui mi sta introducendo al lavoro, accompagnandomi in questi tre mesi di lavoro. Finora ho seguito gli incontri e gli eventi, cercando anche di capire quello che c’è dietro le quinte, ovvero come funzionano le prenotazioni dei posti, la logistica e gli inviti agli eventi”.

Questo anche perché “la stagione 2025, ideata da
Alborghetti, è stata decisa lo scorso ottobre”. Un periodo di accompagnamento
che permetterà alla neodirettrice artistica di “capire cosa si potrà fare nel
2026”, quando il cartellone della Casa della
Letteratura porterà la firma di Mara Travella. L’idea, ci dice, “è
quella di prendere in considerazione anche altri formati di eventi oltre a
quelli attuali, magari coinvolgendo pure un pubblico più giovane”.
"Un volto nuovo che possa parlare alle nuove generazioni"
Gli studi in Letteratura italiana all’Università di Friburgo, il dottorato a Zurigo e poi la scelta di lasciare il mondo accademico e abbracciare attivamente quello culturale e divulgativo “per raggiungere il più ampio pubblico possibile”. Da qui la decisione di candidarsi quale direttrice artistica della Casa della Letteratura. “Sapevo di portare la mia esperienza, ma anche di essere una giovane donna”, ci confida, spiegandoci che quando ha saputo di essere stata scelta “è stata una grande emozione”. Insomma, lanciarsi in questa nuova avventura “si è rivelata la scelta giusta e ora ho una grande responsabilità”. Inoltre, aggiunge Travella, che per la Casa della Letteratura lavora a tempo parziale, “scegliere di mettere alla guida della Casa della Letteratura una giovane donna mostra la voglia di portare a Lugano un volto diverso, che possa parlare differentemente alle nuove generazioni, soprattutto a chi ha tra i 20 e i 35 anni, quel pubblico che un po’ manca”.

"Bisogna costruire un'educazione alla lettura"
Un volto giovane per parlare anche ai propri coetanei. E qui si apre un altro tema: le nuove generazioni sono ancora capaci di apprezzare e leggere un libro? Oppure i social hanno preso il sopravvento? “Instagram, TikTok, YouTube, ecc… secondo me non sono responsabili dell’allontanamento dei giovani dal mondo della letteratura, non credo esista una persona che non incontrerà mai un libro adatto a sé. Oggi il mondo dei libri si muove anche su altri canali e la chiave potrebbe essere proprio lì, nell’universo digitale”. In altre parole, “non bisogna pensare alla lettura di un libro riferendosi solo ai romanzi, ma passando anche da podcast, stories e video che creano un legame con l’utente per accompagnarlo a (ri)scoprire le pagine di un libro”. Insomma, per Travella “quello del libro non deve essere un mondo chiuso”, ma deve “portare le persone a costruire un’educazione alla lettura partendo dagli interessi dei giovani”.
“Sì, la letteratura ha anche un futuro”
La letteratura ha un passato e un presente e “avrà anche un futuro”. Sì, Mara ne è certa: “Non smetteremo mai di scrivere, perché è uno dei modi che ha l’essere umano per comunicare”. A cambiare, però, può essere lo stile dell’autore e i riferimenti che fa all’interno del proprio scritto. “Il modo di scrivere viene influenzato dal mondo moderno e i libri sono in parte uno specchio della società stessa", ci spiega la nostra interlocutrice. Lo fa portandoci un esempio chiaro: un libro (Ragazze per bene, di Olga Campofreda, n.d.r) che parla di un'applicazione di incontri e ha i capitoli intitolati con un nome e l'età della persona, proprio come i profili degli utenti iscritti su questi social. "La dinamica di questo racconto risulta chiara a chi ha dimestichezza con questo mondo, mentre è più lontana a chi non utilizza questi canali", come i nostri genitori o i nonni. Un semplice esempio che rende l'idea di un libro scritto con uno stile e dei riferimenti moderni che rappresentano la quotidianità di molte persone.