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Una guida da 60 pagine per tutelare i minori dalla violenza domestica
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Redazione
2 ore fa
“Contatti dopo la violenza domestica”: si intitola così la guida presentata dal Cantone come strumento di riferimento per la violenza sui minori. “Si sottovalutano ancora troppo gli effetti sui più piccoli".

Sono 50mila i bambini in Svizzera che ogni anno entrano in contatto con le istituzioni per la Protezione dei minori e si stima che siano solo la punta dell’iceberg. Nel 2023 la Protezione per l’infanzia Svizzera ha registrato un importante aumento, pari all’11% di minori che sono ricorsi a cure ospedaliere a causa della violenza domestica. Numeri che dicono di un fenomeno che necessita di misure. È per questo che ieri il Cantone ha presentato una guida appositamente pensata per i minori contro la violenza domestica. Ticinonews ne ha parlato con la psicologa e coordinatrice del Centro competenza violenza della Polizia cantonale Marina Lang. “Non possiamo più pensare che quando si parla di un minore che assiste a una violenza domestica si parla di violenza assistita o collaterale. Questo minore va messo al centro della nostra attenzione - ci ha detto Lang -. Come addetti ai lavori dobbiamo quindi assumerci questa grande responsabilità, intervenendo fin dal principio con gli strumenti adeguati e una certa personalità”.

Un impatto sullo sviluppo del bambino

Un cambiamento di paradigma, dunque, legato alla presa di coscienza che la violenza vissuta tra le mura domestiche non è solamente da spettatore per il minore, ma una forma di violenza tout court al pari di quella subìta direttamente, con simili e gravi conseguenze. Il medico psichiatra e psicoterapeuta e docente alla SUPSI Sabrina Brondolo ci ha spiegato che si possono avere conseguenze “a livello affettivo, relazionale, comportamentale e cognitivo. Un’esperienza traumatica ripetuta nel tempo, come assistere a scene violente fra le due figure maggiormente rappresentative per la vita del bambino, impatta fortemente sullo sviluppo del cervello". Viene infatti sempre mantenuto attivo il circuito dello stress, "che a lungo andare presenta dei sintomi, anche a partire dall’infanzia. Questo, se non curato, può portare allo sviluppo di vere e proprie psicopatologie successive”.

Una guida da 60 pagine per chi opera sul campo

Per questi motivi è stata pensata una guida destinata in particolare agli addetti ai lavori, ovvero a chi già opera sul campo, come ad esempio gli agenti di polizia. Una guida che rientra inoltre tra gli assi strategici del Piano d’azione cantonale sulla violenza domestica, affinché tutti gli attori in gioco possano rafforzare la rete a tutela dei minori. L’avvocatessa e già Procuratrice pubblica Maria Galliani ha sottolineato che “il principio che una situazione complessa, come la violenza domestica, debba essere affrontata da parte di tutti gli attori competenti in una sinergia e collaborazione è fondamentale, nonché il fulcro di questa guida”. Una sessantina le pagine della guida messa a disposizione con elementi teorici, ma anche pratici. “Una spiegazione di cosa è la violenza, così come una distinzione da quello che è un conflitto". Si danno anche indicazioni molto pratiche, come ad esempio in che modo porre correttamente le domande per raccogliere in maniera precisa e mirata le informazioni relative alla violenza. "Vi è proprio una volontà di adeguare questa situazione con tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione, al fine che nessun bambino subisca più l’impatto drammatico che la violenza ha sul suo sviluppo”, ha concluso Lang.