Che la partita in vista della votazione del 19 novembre si stia facendo più serrata lo dimostrano anche giornate come questa. Siamo a Mendrisio, Piazzale alla Valle. Davanti alla Migros il comitato che sostiene il progetto municipale di realizzare l'area di svago comprensiva del controverso skatepark nell'area dell'ex-macello momò distribuisce volantini a sostegno della causa. Sul posto, oltre i rappresentanti di municipio e il Consiglio comunale anche l'associazione MoMò Skateboarding: "per i ragazzi di Mendrisio sarebbe una grande svolta, perché è da tanti anni che chiediamo un posto. Oggi siamo un po' nomadi però cerchiamo una soluzione definitiva", afferma il presidente dell’associazione Samuele Butt.
Un'area di svago al posto di un'area dismessa
"Il motivo principale per cui abbiamo deciso di venire in piazza e coinvolgere la popolazione è di mostrare in un qualche modo quanto le istituzioni cittadine siano unite", spiega Jacopo Scacchi consigliere comunale dei Verdi di Mendrisio. "Al comitato referendario, per loro stessa missione, hanno sollevato alternative discordanti al loro interno", aggiunge, "mi spiego: ci sono persone all'interno del comitato che hanno proposto la zona di San Martino e persone all'interno dello stesso comitato che sono contrarie a San Martino. Per cui una vera alternativa non ce l'hanno". Pomo della discordia ricordiamo questo sedime, l'ex-macello di Mendrisio, un'area dismessa che il municipio ha pensato di riqualificare investendo 2,6 milioni per la realizzazione di un'area di svago comprendente skatepark, zona parkour e workout, nonché un posteggio di servizio. Contro il progetto quest'estate sono state però consegnate 1'600 firme. Uno skatepark serve, ma né l'area né il progetto sono adatti, sostiene il comitato referendario. Sul tema si voterà, come detto, tra 15 giorni esatti.
Il nodo del traffico
"Un progetto sbagliato nel posto sbagliato: su questo il comitato è perfettamente unanime. Non crediamo che sia sensato predisporre un'area svago sostanzialmente nel posto più trafficato dell'intera città di Mendrisio", asserisce Gianluca Padlina, primo firmatario del comitato referendario. "Io sfido chiunque a trovare una zona a Mendrisio in cui non ci sia traffico e non ci sia inquinamento. La politica, in generale i giovani della città e i partiti, ritengono che sia il luogo ideale perché facilmente raggiungibile da tutti i quartieri e da tutti i comuni del Mendrisiotto", risponde invece Scacchi.
Più alternative
"Da parte nostra abbiamo rivelato diverse alternative, che sono evidentemente da approfondire, in primis a San Martino. Abbiamo poi l'Adorna, comparto sportivo storico della città di Mendrisio, rispettivamente nella zona del comparto studi abbiamo già il pump track, che è una struttura abbastanza praticata, perché non immaginare di combinarlo anche con lo skatepark in quel luogo?", controbatte Gianluca Padlina. Il consigliere comunale dei Verdi di Mendrisio tiene a precisare: "in Campagna Adorna ci sono le ragazze e i ragazzi che si allenano e giocano a calcio di fianco alla Croce Grande. È uno dei luoghi più trafficati di tutto il Mendrisiotto e nessuno ha mai detto niente. Il centro giovani e la SUPSI sono stati costruiti praticamente nello stesso sedime di fianco alla ferrovia e nessuno ha mai detto niente".
Com'è nata questa battaglia
Ci sta dicendo insomma che le motivazioni del comitato contrario sono un po' forse pretestuose, allora le chiedo che idea si è fatto. Come mai si sta facendo questa battaglia? "Non voglio delegittimare il referendum, ma quello che sappiamo e che sanno tutte le cittadine e i cittadini di Mendrisio è che alcune firme sono state raccolte raccontando parecchie bugie, come per esempio che lo skatepark verrà costruito a Villa Argentina o in casa anziani, o che costa in sé 2,6 milioni di franchi", afferma Scacchi. Una lettura respinta da Padlina. "Francamente vedo il fronte dei favorevoli al progetto piuttosto nervoso. Andare a raccontare cose di questo tipo non sta né in cielo né in terra", chiosa il primo firmatario. "Basti pensare che il nostro argomento principale è proprio quello dell'ubicazione, si figuri se andiamo a raccontare che invece viene fatto in Villa Argentina".
L'alternativa è quella di aspettare almeno altri 5 anni
Se il "No" al progetto passasse, i sostenitori dello skatepark avrebbero delle alternative? "Bisognerebbe trovare una nuova posizione, depositare la domanda di costruzione, sanare tutte le eventuali opposizioni", risponde Scacchi. "Come minimo, passeranno altri 5-7 anni". L'opinione di Gianluca Padlina a riguardo è la seguente: "Meglio rinunciare che andare a buttare soldi per qualcosa che alla fine andrà a scontentare tutti e non essere neanche frequentato". Insomma, botte e risposte in una contesa politica il cui esito incerto sarà noto fra appena due settimane e che è molto atteso soprattutto da chi pratica questo sport. "È da tanto tempo che ormai faccio skate. È da quando ho memoria che avevo già sotto i piedi una tavola da skate. Per i ragazzi di Mendrisio sarebbe una grande svolta, perché è da tanti anni che chiediamo un posto", conclude speranzoso il presidente dell'associazione MoMò Skateboarding.