Sono 3’700 gli alloggi affittati a breve termine ai turisti che si sono messi in regola dal febbraio 2022, quando è entrata in vigore la nuova procedura di notifica. A comunicarcelo è Ticino Turismo, che gestisce la piattaforma presso cui chiunque affitti sui più importanti siti è tenuto a registrarsi. A svettare è il Locarnese, dove si registrano ben 2’200 strutture. Segue il Luganese (920), mentre ne troviamo 442 nel Bellinzonese e 138 nel Mendrisiotto. L’azienda turistica si dice soddisfatta dalla nuova procedura, completamente digitalizzata, ma, spiega, è presto per stilare un bilancio complessivo, perché il numero di alloggi offerto in Ticino è molto elevato.
Un’associazione per colmare un vuoto
Mancava però un’associazione che si dedicasse a questo settore, perché l’Associazione case e appartamenti di vacanza (Acav), nata nel 2015, si rivolgeva solo alle società che gestivano più immobili. Ora non è più così: l’Acav, infatti, ha aperto anche ai privati che hanno deciso di lanciarsi su Airbnb, Booking e simili alla ricerca di un’attività accessoria. Adesso all’associazione potrebbe aderire anche chi dispone di una sola camera o un rustico. L’intenzione, oltre a dare voce al settore dell’accoglienza non alberghiera di fronte alla politica, è anche di affiancare chi ancora non si è messo in regola. “C’è chi ancora probabilmente non è a norma, ma perché c’è una mancanza di informazioni da parte della politica rispettivamente delle autorità, o da chi comunque vuole affittare”, afferma a Ticinonews Andrea Censi, nuovo presidente di Acav. “Ci vuole un qualcosa che sia coordinato per spiegare come operare legalmente, in modo corretto, in un settore che è fondamentale per l’accoglienza dei turisti nel nostro cantone”.
Uno strumento utile per il Cantone e per i privati
Far emergere gli alloggi non ancora registrati, inoltre, potrebbe permettere al Cantone di aumentare gli introiti delle tasse di soggiorno e di promozione. “Se uno ha una struttura in Ticino e vive all’estero è comprensibile che magari non conosca tutto ciò che il Cantone decide o le modifiche legislative”, prosegue Censi. “Ma penso anche a chi ha, ad esempio, un rustico: sicuramente un’associazione di categoria che gli fornisca un supporto è utile per lui e per il Cantone, rispettivamente per incassare le tasse. Io ricordo che ad oggi le strutture registrate hanno pagato oltre 3 milioni tra tasse di soggiorno e di promozione”.
Le sfide sul tavolo
Oltre a meglio supportare i proprietari degli alloggi di vacanza nelle questioni burocratiche, vi sarà poi il lavoro di lobbying: sebbene l’associazione non abbia svelato alcuna rivendicazione, i cantieri sono molti. Dal limite di 90 giorni per poter affittare senza cambio di destinazione al “Ticino ticket”, attualmente riservato ai soli ospiti di alberghi, campeggi e ostelli della gioventù.