Per fortuna c’è il Tribunale federale, per mettere le pezze nelle ingiustizie ticinesi. Stavolta tocca agli assegni di prima infanzia e agli assegni di complemento, che la giurisprudenza nel nostro Cantone ha considerato come aiuti sociali ai sensi della Legge federale sugli stranieri. E che sono stati usati come pretesto per espulsioni.
Ma la massima istanza giudiziaria dice che no, non va bene, non si fa così: quegli assegni non sono aiuti sociali. E conferma quindi l’impostazione voluta 20 anni fa dal DSS guidato da Pietro Martinelli e dal Partito Socialista, che dopo una lunga battaglia politica riuscirono a far introdurre questi strumenti come aiuti concreti alle famiglie non benestanti.
Le norme sugli stranieri, inasprite man mano, hanno creato una socialità a due velocità, con effetti anche drammatici su persone che vivono nel nostro Paese da tempo o su famiglie con membri residenti da poco in Svizzera. Questa sentenza attenua un po’ questi effetti, almeno per quanto riguarda gli assegni familiari di complemento.
Il Partito Socialista esprime soddisfazione per questa decisione giudiziaria e resterà vigile affinché fenomeni come quello oggi sconfessato possano essere denunciati e combattuti per tempo.
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