Ticino
"Uno schiaffo al figlio può essere educativo"
"Uno schiaffo al figlio può essere educativo"
"Uno schiaffo al figlio può essere educativo"
Redazione
7 anni fa
Il medico psicanalista Orlando Del Don: "Due figli su tre vittime di violenza? Solo numeri che fanno notizia"

Secondo recenti statistiche relative ad uno studio della Scuola universitaria professionale di Zurigo (ZHAW), al quale hanno partecipato 8.300 alunni appena maggiorenni di dieci cantoni, due giovani su tre affermano di aver subito violenze da parte dei loro genitori.

Il dottor Orlando Del Don, Medico Psicoanalista e Direttore di My Way, esprime le proprie critiche in merito ai suddetti dati.

I dati riscontrati la meravigliano?È un falso allarme. Si tratta di numeri che fanno notizia, ma che certamente non corrispondono alla realtà, almeno stando a quello che ho potuto constatare nella mia esperienza clinica.

Quando uno schiaffo smette di essere educativo e diventa violento?È importante definire il concetto di violenza. Si può infatti considerare tale ogni forma di abuso di potere che si possa manifestare come sopruso fisico, sessuale, psicologico, economico o religioso. Violento è altresì un comportamento reiterato nel tempo. Dalla suddetta definizione è inevitabile evincere l’incompatibilità e l’esagerazione che segue nell’associare ad uno schiaffo dato da un genitore spazientito una matrice violenta nel temperamento. L’adolescente provoca e pretende, ed il genitore spesso si ritrova a “non saper più che pesci pigliare”: statistiche come questa non possono che peggiorare lo stato d’animo di uno che le ha provate tutte. Uno schiaffo non si può definire come un evento traumatizzante nella vita di un adolescente.

Lo schiaffo è quindi il mero exploit di un genitore che ha perso la pazienza?No. Ad uno schiaffo spesso segue una catarsi: un riavvicinamento da parte di un genitore ed un figlio che capiscono di aver esagerato da entrambe le parti, quindi sfruttano il dialogo come mezzo per evitare incomprensioni simili in futuro.

Secondo i ricercatori nelle zone urbane episodi di questo genere sono più frequenti. Come mai?Non mi meraviglio. In città infatti siamo maggiormente sollecitati al cambiamento. I figli non smettono mai di pretendere giacché vige l’esigenza di integrarsi. Nelle realtà rurali tutto questo è molto più lento.

La ZHAW di Zurigo rileva che, tra gli stranieri, la quota di figli soggetti a violenza da parte dei genitori triplica, in particolare tra coloro che provengono dallo Sri Lanka o dalle famiglie africane. Perché?Non possiamo permetterci di giudicare realtà appartenenti a culture diverse dalla nostra, a meno che ovviamente non si tratti di eventi traumatici. Il genitore straniero infatti si rende conto del biasimo cui va incontro nel momento in cui sceglie di educare il proprio figlio in maniera diversa, ma la tradizione spesso supera il giudizio popolare, e finché la cultura tollera molte cose diventano lecite.

SF

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