Partire dal Ticino per raggiungere il Burundi, una terra lontana e sconosciuta, per poi tornare a casa riportando la propria testimonianza sotto forma di scatti. È questo il contenuto del libro intitolato “In Burundi si vive”, realizzato dal giovane fotografo ticinese Matteo Taddei in collaborazione con l’associazione benefica Amici Ticino per il Burundi che da dieci anni sostiene la popolazione burundese.
Matteo, 26 anni originario di Lugano, è uno studente e futuro insegnante di educazione visiva, che una combinazione di eventi, due anni fa si è ritrovato ad imbarcarsi per la Repubblica del Burundi, una nazione dell’Africa subsahariana, per quello che inizialmente doveva essere il suo progetto di tesi di bachelor in comunicazione visiva. Il progetto poi si è ampliato diventando un libro e una testimonianza della vita difficile e al contempo carica di speranza di quel popolo.
Nello specifico, Matteo ha ritratto la vita in un centro per giovani sostenuto dall’associazione, suddividendo il racconto visivo in quattro capitoli: il primo è dedicato alle persone, ritratte insieme alle loro testimonianze legate al centro; nel secondo, il più corposo, racconta della vita nei campi estivi, dove i giovani lavorano per aiutare i meno fortunati, costruendo mattoni di fango per ricostruire le case distrutte dalle violente piogge stagionali, dando prova di grande solidarietà; gli ultimi due capitoli sono legati alla quotidianità di queste persone, sia all’interno del centro che nella loro vita di tutti i giorni, in modo che il lettore possa avere uno sguardo più ampio su questa realtà così lontana dalla nostra.
Il giovane autore non nega di voler tornare in Burundi (pandemia permettendo) per proseguire il suo progetto, magari in maniera più ricca e profonda, libero dai vincoli imposti dal percorso scolastico. Tutti i ricavati del libro saranno devoluti al centro giovani in Burundi. Il libro è acquistabile attraverso il sito dell’associazione e nelle librerie del mendrisiotto.
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