
Sabato mattina i pompieri di Lugano sono stati informati che l’incendio scoppiato nel territorio italiano di Valle Cavargna, si stava spingendo verso il confine elvetico.
Un nucleo di ricognizione composto da alcuni militi del Centro di soccorso di Lugano, si è dunque recato in vetta alla capanna del San Lucio per valutare la situazione. Sul luogo ha incontrato i colleghi italiani che stavano lottando contro l’incendio da diverse ore.
A causa della portata dell'incendio, estremamente violento e che si propagava a gran velocità a causa del terreno particolarmente arido, i vigili del fuoco hanno deciso di unire le forze e suddividere i fronti di intervento: i colleghi italiani si sono occupati di bloccare la propagazione delle fiamme sui lati, mentre i pompieri svizzeri hanno bloccato la propagazione verso la vetta, in direzione della Svizzera.
Il fuoco ha superato il confine per diverse centinaia di metri, sia verso il Monte Gazzirola, che verso il monte Segor.
Dalla parte Italiana hanno lavorato due elicotteri e oltre una ventina di volontari facenti parte delle diverse organizzazioni della regione. Dalla parte Elvetica hanno lavorato due elicotteri e una quindicina di pompieri dei Corpi pompieri di Lugano, Monteceneri e Capriasca.
L’avanzata dell’incendio è stata bloccata verso le ore 15:30 circa, mentre le operazioni di bonifica sono proseguite fino a sera. Per bloccare l’incendio si è lavorato con lanci di elicottero, lotta diretta sul terreno e linee controfuoco.
Le cause che hanno generato il rogo sono al momento al vaglio degli inquirenti.
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