Questa mattina a Cevio sono state gettate le basi per la costituzione di un comitato di crisi per sostenere i Comuni di Cevio e Lavizzara nella situazione straordinaria a seguito degli eventi meteorologici estremi di fine giugno. Promotori dell'iniziativa i granconsiglieri valmaggesi Fiorenzo Dadò, Aron Piezzi e Samantha Bourgoin, nonché i sindaci di Cevio e Lavizzara Wanda Dadò e Gabriele Dazio, con la collaborazione dell’Associazione dei Comuni (ASCOVAM) e il supporto dell’Ente Regionale di Sviluppo (ERS). Coordinatore del comitato è stato nominato Fiorenzo Dadò.
Lo scopo
L’obiettivo di questa "task force" è quello di assicurare, anche attraverso un deciso supporto politico, la riapertura dell’Alta Vallemaggia e un’efficace ricostruzione dei territori colpiti. Ciò con il sostegno di tutti gli attori, dalla Confederazione al Cantone, agli enti che garantiscono un supporto finanziario, nonché ai singoli cittadini impegnati in concreti gesti di solidarietà. A due settimane dagli eventi, si legge in un comunicato, l’urgenza è rappresentata dall’apertura del collegamento viario a Visletto e dallo stanziamento immediato di un credito quadro di emergenza per far fonte ai lavori di ripristino. Per accelerare la posa del nuovo ponte "devono essere messi in campo tutti gli sforzi necessari, come ad esempio il lavoro 24 ore su 24. Ciò è determinante sia per migliorare l’efficacia delle operazioni di ripristino nei territori colpiti, sia per normalizzare la vita in alta valle: dalla popolazione ai commerci, passando per le attività artigianali e il turismo".
Richiesta di un fondo
I lavori di ripristino, si legge ancora, "devono poter essere svolti speditamente". Per assicurarli "è necessario che il Consiglio di Stato stanzi un fondo che permetta ai Comuni di Cevio e Lavizzara di far fronte ai pagamenti in modo ordinato e semplificato, senza dar fondo alle proprie fragili finanze ed evitando nella misura del possibile rallentamenti burocratici". La "task force" sottolinea pure l’importanza di una comunicazione chiara al servizio dei differenti portatori di interesse che ruotano attorno all’Alta Vallemaggia. Per esempio in ambito turistico, considerata la brevità della stagione e la sua importanza per una parte dell’economia del comprensorio, "è imperativo informare che le uniche zone ad oggi inaccessibili sono la Val Bavona e una parte della Valle di Peccia". La Valle Rovana, ad esempio, "non ha subìto danni".