Altro duro colpo per il mondo del lavoro ticinese. La sede di Bedano della SPS Switzerland SA sarà chiusa entro la fine del 2025. A renderlo noto con un comunicato è il sindacato transfair, che "ha preso atto con preoccupazione della comunicazione fatta dai dirigenti dell'azienda ai collaboratori" ticinesi e alle parti sindacali. Nella sede di Bedano sono al lavoro 17 persone, diverse delle quali residenti. La SPS SA è attiva nella gestione di documenti e nell'automatizzazione, ma la sua più grande unità è attiva nell'outsourcing dei processi aziendali.
Strategia rivista
Secondo l'organizzazione sindacale, SPS Switzerland SA aveva in un primo tempo deciso di concentrare le sue attività legate all’outsourcing dei processi aziendali ed ai servizi di gestione dei documenti in Svizzera attraverso tre sedi (Bedano, Härkingen e Mülligen). L'azienda ha tuttavia "dovuto rivedere la sua strategia in seguito alla disdetta dei locali in locazione a Bedano presso i quali si svolge l’attività".
La risposta dell'azienda
Alla domanda sulla possibilità di valutare uno spostamento e quindi il mantenimento ancora in Ticino dell’attività, "SPS ha risposto che purtroppo il calo dell’attività subito negli ultimi mesi, in seguito alla perdita di alcuni grandi clienti, non permette una valutazione in questo senso". Per questo motivo, entro la fine del 2025 (termine ultimo di disdetta della locazione), tutta l’attività verrà spostata e riorientata in Svizzera tedesca.
"Situazione difficile"
"Le conseguenze per i 17 dipendenti e le loro famiglie sono quindi drastiche: difficilmente i collaboratori e le collaboratrici potranno spostarsi nelle altre sedi per mantenere il posto di lavoro, e le opportunità in Ticino sono già oggi scarse in questo settore. I dipendenti di Bedano vogliono delle vere soluzioni da parte dell’azienda. Ora sta a transfair ottenerle". Così si esprime Diego Frieden, responsabile per il partenariato sociale SPS presso transfair. Da noi contattata, Nadia Ghisolfi, responsabile della Regione Sud del sindacato, ci ha fatto sapere che transfair "sta provando a ottenere un piano sociale con condizioni di uscita migliori rispetto a quelle minime previste dal Ccl".