
Mubea da più di 50 anni produce molle per valvole destinate all’industria automobilistica. Il suo stabilimento di Bedano conta 78 addetti alla produzione che, tuttavia, potrebbero presto essere lasciati a casa perché la fabbrica pare essere intenzionata a cessare l’attività dalla prossima primavera. Lo ha comunicato in una nota l’azienda stessa, la quale ha informato i dipendenti dell’apertura di una procedura di consultazione che terminerà il 17 settembre. In parallelo, l’OCST ha avuto i primi contatti con i lavoratori, come ci ha spiegato il vicesegretario regionale Paolo Coppi. “Come OCST, avendo anche avuto la possibilità di incontrare e ascoltare i lavoratori, auspichiamo che ci possano essere le condizioni per scongiurare i licenziamenti. Ma dalle spiegazioni fornite durante le riunioni aziendali temiamo che l’annuncio della chiusura sia lo scenario più probabile”.
La motivazione
Mubea motiva così tale scenario: “A seguito della crescita che ha preso piede nel mercato delle auto elettriche, si è ridotto lo sviluppo di nuovi motori a combustione interna, non lasciando intravedere nuove opportunità commerciali per i nostri prodotti”, scrive la fabbrica. Il volume produttivo si è ridotto drasticamente e le previsioni economiche indicano un trend negativo. Ma l’eventuale chiusura del sito sarebbe, secondo il sindacato, troppo frettolosa. “Si tratta di un’azione che va a vantaggio dell’azienda, che sta anticipando fortemente i tempi. Il tema del motore a scoppio e della sostituzione con l’elettrico non è di certo una sorpresa, quindi era programmabile. In ogni caso questa sostituzione avrà degli effetti con cifre superiori anche al 20% a scadenze quinquennali. Motivo per cui la situazione non solo era prevedibile, ma anche gestibile”.
Parola al Municipio di Bedano
Anche il Municipio di Bedano è stato informato della possibile chiusura di Mubea, una ditta storica per questo comune. “Nei primi 20 anni era un’azienda che faceva parte del gruppo Fiat, poi dagli anni ’90 è diventata la struttura che oggi conosciamo”, ci ha spiegato il sindaco Dario Fraschina. “Negli anni è stato un buon contribuente per il Comune e con la mancanza delle sue entrate bisognerà rivedere tutto il budget comunale. A me, però, dispiace soprattutto per quell’ottantina di persone che perderanno il lavoro. In particolare anche padri di famiglia”. Lavoratori che verranno informati tempestivamente delle decisioni prese dal Consiglio di amministrazione, che, insieme alla direzione, terrà conto di quanto emergerà in fase di consultazione. Ma ancora è presto per parlare di piano sociale, conclude il sindacalista Paolo Coppi. “Cercheremo dapprima di estendere l’occupazione e di provare a scongiurare questo scenario. Ma se l’apparente disponibilità dell’azienda dovesse trasformarsi in una pura formalità, con successive discussioni sul piano sociale, cercheremo allora che questo sia il più vantaggioso possibile per il lavoratori. Ma è prematuro poter dire già oggi quali sono le condizioni che si possono o meno chiedere”.
