Turismo
Verso una task force "per essere pronti a tutto"
© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu
Andrea Scolari
2 anni fa
Il settore turistico ticinese sta pensando di istituire un gruppo di lavoro ad hoc per valutare ogni possibile scenario legato alla crisi energetica. Trotta: “Ci preoccupa la possibile mancanza di offerta, ma qui la decisione spetta ai privati”.

Tutto riparte da zero, o quasi, con la differenza -rispetto all’inizio della pandemia- che ora le crisi si stanno sommando. C’è il caro energia, l’inflazione, il franco forte, senza dimenticare la guerra, la mancanza di personale nel settore alberghiero e della ristorazione e il rincaro del costo dei materiali. Insomma, è una crisi nella crisi. Ma come si prepara il settore del turismo alla possibile crisi energetica prevista per l’inverno? Ne abbiamo parlato con Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo.

Verso una task force del turismo in Ticino

Il settore del turismo non è da meno, è preoccupato come tutti e per questo, “stiamo creando una task force cantonale con tutti gli specialisti del settore che discuta con gli esperti del mondo energetico ed economico in modo da poterci preparare a tutti i possibili scenari con i quali potremmo essere confrontati”, ci ha spiegato Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo. “A livello federale è invece presente la Tourismus-Allianz, la quale raggruppa tutti gli attori del settore ed è anche in contatto con il Consiglio federale.”

“Nel contesto della penuria energetica ci preoccupa più l’offerta che la domanda”

In vista dell’inverno sono molte le preoccupazioni per il settore del turismo, una in particolare: “siamo preoccupati per un’eventuale limitazione dell’offerta”, ha affermato Trotta. “Se i turisti dovessero trovare chiuse le strutture alberghiere, i ristoranti o le varie attività per il tempo libero sarebbe un problema”. Qui entra in gioco un altro aspetto inerente il rincaro del costo dell’elettricità. “Se non ci sarà un razionamento dell’energia o verranno imposte delle restrizioni, saranno i singoli imprenditori a valutare la situazione e decidere se tenere aperto. Per alcuni potrebbe non convenire e in questo caso potrebbero chiudere la propria attività. Sarebbe un problema”, ha ribadito il direttore.