Ticino
Via libera ai programmi di ricerca Svizzera-UE, Lambertini: "Un messaggio che dà fiducia"
Redazione
8 giorni fa
La rettrice dell'Università della Svizzera Italiana saluta positivamente la novità, ma avverte: "Rimane comunque la preoccupazione per i tagli nella ricerca previsti a livello federale".

La buona notizia è arrivata oggi: grazie al via libera del Consiglio federale, i ricercatori attivi in Svizzera potranno accedere ai programmi Orizzonte Europa, Euratom e Europa Digitale finanziati dalla Commissione europea. “È sicuramente un messaggio positivo, che ci dà fiducia per un reintegro completo in questi programmi di grande visibilità”, commenta ai microfoni di Ticinonews la rettrice dell’Università della Svizzera Italiana Luisa Lambertini. Fare parte dei gruppi di ricerca “significa profilarsi tra i migliori istituti di ricerca e università a livello mondiale. Tali fondi sono molto ambiti e prestigiosi. Poterli ricevere è segno di grande qualità e consente anche di risultare attrattivi per i ricercatori che vogliono venire a lavorare in Svizzera”.

Una buona notizia, ma la preoccupazione rimane

Recentemente la Confederazione ha annunciato tagli nella ricerca. Motivo in più per accogliere con soddisfazione la notizia di oggi. “L’Usi ha dimostrato negli anni di poter attrarre questi fondi prestigiosi provenienti dall’Europa”, prosegue Lambertini, precisando però che “rimane comunque la preoccupazione per questi tagli previsti a livello federale che si potrebbero abbattere sulle università. Diciamo che non tutte le nuvole sul nostro orizzonte sono state dissipate”.

La questione delle tasse universitarie

Il via libera a questi programmi di ricerca, va precisato, è comunque vincolato a un pacchetto più ampio di accordi, i cosiddetti bilaterali 3, che dovranno venire approvati dal Parlamento e, forse, anche dal popolo. “Se si dovesse giungere al passo del referendum popolare chiaramente l’associazione a questi progetti di ricerca verrebbe a mancare, e quindi un timore in tal senso c’è”. Ma fra gli accordi bilaterali vi è un altro tema "caldo": la richiesta di un adeguamento delle tasse universitarie tra gli studenti dell’Ue e quelli svizzeri. Un aspetto “che ci toccherebbe a livello di Università della Svizzera Italiana”, conclude Lambertini.