Coltellino svizzero
Victorinox studia un modello senza lama, "ma quello con più accessori rimane il più richiesto”
Redazione
un anno fa
Il famoso coltellino svizzero può presto arrivare sul mercato senza lama. È il nuovo progetto di Victorinox che deve far fronte alla pressione dei divieti in diversi paesi esteri. Il tipico strumento elvetico è pronto dunque a lanciare un nuovo modello e oggi ne abbiamo parlato con una commerciante.

Quanti di voi, almeno una volta nella vita, hanno avuto a che fare con il coltellino svizzero? Che sia per motivi utilitaristici, per comodità o addirittura per collezione, ogni persona ha già utilizzato il famoso strumento d’origine elvetica. Il celebre brand Victorinox, produttore unico del coltellino multiuso, sta ora valutando l’idea di mettere sul mercato un modello senza lama. Il motivo? I vari divieti sorti in giro per il mondo. La richiesta del mercato ha infatti spinto la famosa azienda ad adattarsi alle leggi in vigore. Per approfondire il tema del mercato dei coltellini svizzeri, abbiamo incontrato Marian Rihs, titolare della Rihs orologi in via Nassa, a Lugano.

Dal ricordo al regalo, uno strumento sempre molto apprezzato

“Sono circa 50 anni che vendiamo i coltellini svizzeri in questo negozio e collaboriamo con la Victorinox Factory Store di Ibach. Oltre a rappresentare un bel ricordo per i turisti – in particolare quelli da oltreoceano -  così come un regalo sempre molto apprezzato”, ci spiega Rihs. Sono tante le persone interessate a questo strumento tipicamente svizzero, in particolare gli amanti della montagna e della pesca. “A noi spetta quindi consigliare all’acquirente il modello che più si addice alle sue esigenze. Abbiamo anche Victorinox per chi pratica la vela, così come il rescue tool, che comprano in particolare poliziotti, doganieri e gli operatori della Croce Verde”.

Legislazione coltelli

La legislazione sui coltelli cambia di Paese in Paese. Nel caso del Regno Unito e di alcuni Paesi asiatici le persone possono portare con sé una lama solo nel caso in cui sia necessaria per motivi lavorativi o per attività all’aperto. A essere ancora più severe sono però le misure nelle città: dopo gli attentati del’11 settembre 2001, la vendita dei coltellini è crollata di oltre il 30%. A fare la differenza, in questo senso, sono i turisti. “Dipende dal numero di turisti: più ne arrivano, più coltellini vendiamo. Quindi sono loro a fare la differenza sulle vendite”. Il problema principale riguarda la lunghezza della lama: “se il coltellino supera gli 8 cm in molte nazioni non è possibile portarlo con sé. Mi ricordo che c’è stato un periodo dove non potevamo addirittura più vendere i coltelli apribili con una sola mano, ma dopo un po’ di tempo ne hanno nuovamente permesso la vendita”.

Prezzi in aumento

Dinamiche, quelle appena menzionate, che hanno causato l’aumento dei prezzi per il marchio svizzero del 9%. L’azienda deve infatti affrontare la concorrenza di altri produttori fuori dal territorio elvetico. Le misure - per stare al passo con i tempi -passano proprio da idee che rivoluzionerebbero il concetto di coltellino svizzero. La lama dello strumento, però, non è per forza l’accessorio più ricercato. “C’è chi cerca piuttosto il coltellino munito di seghetto, di apribottiglie o apriscatole, così come le forbici. Insomma, quello con più accessori rimane quello più richiesto”. Vedremo dunque se il famoso marchio continuerà a distribuire il tipo strumento svizzero in giro per il globo. Intanto, Marian Rihs non se ne preoccupa. “Sarebbe un’alternativa, anche se spero di riuscire a continuare a vendere ancora modelli con la lama, ma dovremo vedere se avranno ancora il successo del passato”.