L’attualità politica e la campagna elettorale alle porte. Il presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali è il protagonista della prima parte di “Detto tra noi”, andata in onda mercoledì 5 ottobre.
Nella seconda parte della trasmissione spazio al caso di cronaca che ha fatto più discutere il Ticino nelle ultime settimane. Si parla dell’arresto per reati sessuali dell’ex direttore di una scuola media del luganese. Al di là dell’indagine giudiziaria, che farà il suo corso, la vicenda ha sollevato pesanti interrogativi che chiamano in causa il DECS, fortemente criticato anche da parte di alcune famiglie. Tra scelte discutibili e segnalazioni rimaste a mezz’aria, l’accusa di fondo è quella di non aver saputo cogliere i campanelli d’allarme o comunque di una seria inefficienza nella catena di comando all’interno dell’istituzione scolastica. È davvero così? Ne discutono il presidente de Il Centro/PPD Fiorenzo Dadò, la deputata PS Anna Biscossa, l’avvocato Renzo Galfetti e la giornalista della Regione Cristina Ferrari.
Nella terza e ultima parte del programma spazio a un tema di società. Si parla del rapporto esplosivo tra politica e artisti. Dopo la vittoria di Giorgia Meloni in Italia, alcuni cantanti e intellettuali, come Damiano dei Maneskin, hanno parlato di “giorno triste” per l’Italia o addirittura dell’inizio di un periodo di “resistenza”. Un meccanismo che scatta sovente quando a vincere le elezioni sono i partiti di destra. Indimenticabile, in tal senso, la mobilitazione degli artisti quando Donald Trump conquistò la Casa Bianca. Ma quanto paga l’impegno diretto dei protagonisti del mondo dello spettacolo nell’arena politica o quanto invece non rischia di rivelarsi un boomerang per le idee che intendono difendere? Ne parlano l’ex Consigliere Nazionale UDC Pierre Rusconi, il rapper Maxi B e il giornalista Marco Bazzi.