
Le indicazioni sugli ingredienti che potrebbero scatenare allergie o altre reazioni indesiderate negli alimenti offerti sfusi, in passato erano incomplete in Svizzera. I nuovi controlli dei chimici cantonali, si legge in un comunicato, mostrano che la situazione è migliorata, ma c'è ancora margine di miglioramento.
Il quadro legale
In Svizzera, circa tre milioni di persone sono affette da allergie e intolleranze, soprattutto bambini e adolescenti. Nel loro consumo quotidiano, devono sapere se un alimento contiene ingredienti critici per loro. Nel caso degli alimenti confezionati, questi devono essere indicati sull'etichetta. Dal 2018, questo obbligo si applica anche agli alimenti offerti sfusi, come quelli venduti in ristoranti, takeaway o panetterie. In tali casi, le informazioni sugli ingredienti che possono scatenare allergie o altre reazioni indesiderate possono essere fornite anche verbalmente.
Primi risultati insoddisfacenti
Dopo l'introduzione di questa normativa, nel 2018 i chimici cantonali della Svizzera e del Principato del Liechtenstein hanno verificato il rispetto dei requisiti. Il risultato "è stato insoddisfacente: sono state riscontrate carenze nel 55% delle ispezioni effettuate e nel 18% delle aziende valutate non è stata fornita alcuna informazione sugli allergeni".
Un miglioramento
Nel 2024, più di 900 aziende sono state nuovamente ispezionate per verificare se rispettassero le disposizioni di legge. Il 74% ha informato correttamente i consumatori. Il 26% ha mostrato carenze e il 13% non ha fornito alcuna informazione. Sono state ordinate misure per correggere le carenze negli stabilimenti inadempienti.