Ticino
La stampa che, tra analogico e digitale, esiste e resiste
© Federico Marino
© Federico Marino
Toccata e fuga nelle redazioni di cinque periodici ticinesi che persistono nel proporre le piccole-grandi storie della vita quotidiana su carta, ma che interagiscono con il web.

Raccontare il territorio e informare le comunità locali: è la missione dei 13 periodici che, ancora nel 2024, vengono stampati in Ticino. Una missione portata avanti nonostante le difficoltà che affliggono il settore dei media. Abbiamo cercato di capire come ciò sia possibile visitando le redazioni di cinque testate: L’Informatore (settimanale del Mendrisiotto e Basso Ceresio), la Rivista di Lugano (settimanale del Luganese dal 1938), la Rivista di Bellinzona (mensile del Bellinzonese), La Rivista del Locarnese e Valli (mensile della regione) e la Voce di Blenio (mensile dell’omonima valle). Cinque periodici e cinque incontri con i rispettivi responsabili, partendo da Mendrisio e arrivando fino a Dongio – passando da Lugano, Locarno e Bellinzona – per scoprire un Ticino fatto sì di carta, ma anche di online e social, e soprattutto di storie che aiutano a farne emergere le peculiarità.

Sguardo diverso sulla vita quotidiana del cittadino comune

Le informazioni non sono mai state così semplici da raggiungere: basta lasciar scorrere le dita sul proprio telefonino per vedere comparire in tempo reale decine e decine di notizie. Una rivista che va in stampa una volta a settimana, o addirittura al mese, viaggia su un ritmo completamente diverso e non può raggiungere i propri lettori con la stessa rapidità. Un aspetto, questo, che costringe i periodici a smarcarsi dall’informazione dei quotidiani e dei siti web proponendo contenuti differenti: piccole realtà locali, associazioni poco note e personaggi curiosi trovano su queste testate quello spazio che altrove, salvo in casi straordinari, è loro negato. “Il settimanale, come lo interpretiamo noi, ti obbliga a cercare una selezione di notizie tue. Notizie che vengono scartate da radio, televisioni e giornali – spiega Ivan Pedrazzi, responsabile della Rivista di Lugano –. Noi cerchiamo di valorizzarle e questo ci consente di profilarci”.

Profilarsi non significa ignorare i fatti d’attualità, bensì parlarne con un taglio diverso, offrendo ai lettori ulteriori elementi. Un esempio in tal senso è quello della cronaca politica: “Noi seguiamo i Consigli comunali e pubblichiamo i resoconti sul nostro settimanale – esemplifica Fausta Ferretti, responsabile de L’Informatore –, tuttavia, se durante la seduta emerge un aspetto particolare che alimenta il dibattito, noi ci focalizziamo su quello e prepariamo un servizio specifico per approfondirlo”. Lavorare con tempistiche più lunghe consente infatti di soffermarsi maggiormente su un singolo argomento e di svilupparlo. È il caso della Voce di Blenio, che propone degli approfondimenti denominati “voce dossier” su temi che toccano da vicino la popolazione della valle. “Sono pagine interne a specchio per le quali chiediamo la partecipazione di giornalisti o professionisti affermati, ad esempio degli storici – afferma la responsabile Mara Maestrani –. Questi dossier riscuotono un successo importante, come abbiamo constatato trattando della difesa dell’ospedale di Acquarossa. Richiedono però molto impegno e quindi non li inseriamo in tutti i numeri”.

Perché oggi qualcuno dovrebbe abbonarsi al vostro periodico, cartaceo o online? Cosa vi distingue?

Conoscere i lettori per conquistarli

Fidelizzare i propri lettori è un passo fondamentale per tutti i periodici. Le entrate finanziarie che garantiscono la loro sopravvivenza provengono infatti prevalentemente dagli abbonamenti e dalle copie vendute. Proporre contenuti specifici, pensati appositamente per il “target” che si vuole raggiungere, è pertanto la strada maestra da seguire. I temi che scegliamo sono rivolti alle famiglie, a cominciare dalla cronaca rosa – sostiene Pedrazzi –. Pubblichiamo le date degli anniversari dei matrimoni, ma anche premiazioni varie e i nomi dei diplomati delle scuole. È come un cordone ombelicale che ci permette di rimanere ancorati ai nuclei familiari. Abbiamo inoltre le pagine “‘in memoriam” in cui si ricordano i defunti”.

Gli abbonati dei periodici scelgono queste testate per informarsi sulla propria regione e sulle sue peculiarità. Gli articoli proposti devono perciò spaziare su vari argomenti e tenere conto di tutte le realtà presenti nella comunità. “Noi contiamo in totale una decina di collaboratori, ognuno con le proprie competenze – spiega Nicola Mazzi, responsabile della Rivista di Bellinzona –. C’è chi si occupa di storia, chi di problemi che toccano persone con disabilità, chi consiglia escursioni e passeggiate. Abbiamo cercato di coinvolgere sensibilità diverse”. Gli spunti per i temi da sviluppare non devono essere sempre individuati dai redattori, ma possono provenire dall’esterno. “Siamo davvero sollecitati in tal senso e riceviamo molto materiale – afferma Luca Dadò, responsabile della Rivista del Locarnese e Valli –. Si tratta di contributi proposti da lettori, ma anche da associazioni, società sportive e istituzioni interessate a promuovere le proprie attività”.

Da chi è composta la famiglia dei lettori del vostro periodico e come si raggiunge?

Interagire con l’online per promuovere la carta

Internet fa ormai parte della vita di tutti. Accessibile facilmente, si è diffuso così capillarmente da rappresentare una sfida importante per i media tradizionali, in particolare per quotidiani, periodici e riviste, chiamati a individuare sinergie con l’online per poterlo utilizzare a proprio vantaggio. L’Informatore e la Rivista di Lugano hanno deciso di dotarsi di un sito web sul quale pubblicano i loro contenuti. La Voce di Blenio propone invece in formato pdf una selezione di due/tre testi per ogni numero, che vengono però diffusi solo dopo la consueta pubblicazione del mensile. La Rivista di Bellinzona e La Rivista del Locarnese e Valli non hanno una pagina web. Una scelta che invece accomuna tutti e cinque i periodici da noi considerati è quella di essere presenti sui social network, così da promuovere i propri contenuti e raggiungere un pubblico più vasto. L’obiettivo è sfruttare internet come “sostegno” del prodotto cartaceo e non come sostituto dello stesso. “Io credo nella carta stampata periodica (settimanale, bimensile o mensile) e la difendo – commenta Maestrani –. La carta mantiene vivo il piacere di toccare, di sfogliare pagine, di sottolineare parole, di conservare una rivista per poi rileggerla tempo dopo”. L’online, conclude Ferretti, “rappresenta il futuro, ma ci sono ancora abbonati, dai 55-60 anni in su, che prediligono il cartaceo e noi non possiamo né vogliamo dimenticarci di loro”.

L'online è sempre più presente nel mondo dei media. Come si pone, o intende porsi, il vostro periodico?

Resistere, la scelta che scriverà la storia

Ci siamo chiesti, all’inizio di questo lavoro, come i periodici riescano a sopravvivere in un mondo giornalistico sempre più in difficoltà. La risposta è che nell’epoca dell’informazione frenetica e immediata, propongono notizie pensate su misura per i lettori, con i quali hanno un filo diretto. Muoversi nella regione, incontrare la gente di persona (e non parlarci per email o al telefono), significa fare quel lavoro giornalistico che gli altri media oggi faticano a garantire. Guardare il territorio attraverso gli occhi di chi lo vive quotidianamente consente di raccontarne la storia autentica. Essere inclusi all’interno di una comunità significa inoltre fare parte del suo tessuto economico. È sufficiente sfogliare i periodici da noi considerati per notare la quantità di pubblicità e inserzioni di imprese della regione. Carrozzerie e ristoranti, hotel e artigiani, utilizzano le pagine delle testate locali per garantirsi visibilità e raggiungere potenziali clienti. Le entrate pubblicitarie - oggi in calo nel settore - sono indispensabili per quotidiani e periodici. Poter quindi contare su un bacino di inserzionisti fidelizzati garantisce una stabilità importante. Guardando al futuro, gli incontri con i responsabili delle testate locali ci hanno permesso di constatare la ferma volontà di perseverare nella proposta di un prodotto in formato cartaceo, supportato però dall’online. Rafforzare ulteriormente la propria presenza in rete sarà una delle sfide principali dei prossimi anni. Un compito da affrontare senza rinunciare alle proprie peculiarità.

Il servizio andato in onda su TeleTicino:

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